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L'evento

Premio agli ambasciatori torinesi, sul caso Fiom Lo Russo replica: "vigileremo su Mirafiori"

Il sindaco Lo Russo premia gli ambasciatori delle eccellenze torinesi, e replica alle critiche degli ultimi giorni sulla sponsorship Stellantis

Premio agli ambasciatori torinesi 2025

Sono la showgirl Cristina Chiabotto, Marco Boglione - il fondatore di BasicNet, ma anche Kappa e Kway - e l’oncologo Umberto Ricardi i tre ambasciatori delle eccellenze torinesi 2025. I volti che - ciascuno nel suo - sono riusciti a portare Torino «ben oltre i suoi confini». Così ieri mattina in Sala Rossa li ha celebrati il primo cittadino Stefano Lo Russo, ricordando come le loro storie rappresentino lo spirito dei torinesi. «Anche quando il toro tentenna, com’è successo ieri (al farò, ndr), noi torinesi non tentenniamo. Questo è lo spirito della città, che unisce tradizione e innovazione, realismo e ottimismo. Torino è laboriosa e creativa, sobria e appassionata», la descrive così Lo Russo, attraverso le vite dei tre volti premiati. Gli ambiti per cui ai tre viene dato il riconoscimento sono molti diversi: il volontariato, l’imprenditoria e la medicina. E le storie sono altrettanto diverse, ma accomunate da «un unico grande cuore torinese».

A margine, poi, Lo Russo replica alla polemica sollevata nei giorni scorsi sia dagli striscioni della Fiom apparsi davanti alla Gran Madre - a pochi passi da dov’era stato allestito il palco per il concerto - e alla sede di corso Unione Sovietica, che da alcune parti della minoranza (Avs e M5S). La “denuncia” è la sponsorship Fiat al grande evento mentre, di contro, a Mirafiori tutti ancora in cassa. «E’ una sponsorizzazione di un evento in piazza. Ovviamente non sfuggono a nessuno le ragioni per cui possono esserci elementi di critica - ha risposto Lo Russo-, ma è una festa e dobbiamo celebrarla». Su un fantomatico incontro con il nuovo ad Stellantis Antonio Filosa il sindaco fuga ogni dubbio: «Non è ancora successo, ma siamo preoccupati del futuro dell’azienda a Torino e staremo attenti a vedere il cambio di passo che il nuovo ad darà alla città», conclude.

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