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Il caso
26 Giugno 2025 - 12:10
Figlio di una celebre dinastia circense, ex naufrago de “L’Isola dei famosi” e noto domatore di leoni, Stefano Nones Orfei è finito questa volta al centro di un’indagine giudiziaria, ben lontana dalle luci dello spettacolo.
La Procura di Torino ha infatti deciso di citare a giudizio il 59enne, residente a Roma con la compagna Brigitta Boccoli, con cui ha altri due figli, per presunto mancato pagamento degli obblighi economici previsti dalla separazione con la sua ex compagna. La denuncia, partita dalla donna, riguarda il mancato sostegno economico alla loro figlia minorenne, affidata stabilmente alla madre, entrambe residenti nel Nord Italia.
Nonostante l’accusa riguardi un mancato versamento di assegni di mantenimento dal 2019, Stefano Nones Orfei non si è presentato ieri in aula davanti alla giudice Paola Rigonat. La sua avvocata, Concetta Cagia, aveva chiesto la possibilità di una “messa alla prova” – cioè un percorso di lavori socialmente utili per evitare il processo – ma la richiesta è stata respinta, accogliendo invece la posizione della parte civile, rappresentata dall’avvocato Mauro Anetrini.
La difesa sostiene che Orfei non avrebbe sufficienti risorse economiche per far fronte agli obblighi di mantenimento, mentre l’accusa, rappresentata dalla pm Delia Boschetto, contesta questa versione, ricordando che l’imputato avrebbe omesso di versare l’assegno di 800 euro mensili o versato importi inferiori per periodi prolungati. Pur riconoscendo un recente versamento di 20mila euro da parte di Orfei, l’accusa ritiene che ciò non sia sufficiente a coprire i debiti accumulati.
Il caso solleva una questione più ampia: può un uomo che ha ereditato un patrimonio importante e ha costruito una carriera pubblica in ambito circense davvero trovarsi in difficoltà economiche? Il dibattito si concentra proprio su questo punto.
A sostegno dell’accusa, l’avvocato Anetrini ha evidenziato che Orfei conduce una vita agiata a Roma, citando anche un episodio di furto avvenuto a gennaio nella sua abitazione di Ponte Milvio, da cui sarebbero spariti preziosi orologi di marchi come Rolex, Bulgari e Chanel, per un valore stimato di 150mila euro, oltre a contanti. Questi beni, secondo l’accusa, sarebbero facilmente convertibili in denaro.
Inoltre, a dispetto della chiusura del circo di famiglia, documenti presentati in tribunale indicano che Orfei avrebbe lavorato negli ultimi due anni con il Circo Rony Roller di Roma, ricavando guadagni dall’attività di domatore.
Un capitolo a parte riguarda l’eredità lasciata dalla madre, la mitica Moira Orfei. Recentemente, erano stati messi all’asta i suoi gioielli e i suoi abiti di scena, inclusi i celebri mantelli tempestati di pailettes con le sue iniziali. L’asta però è stata cancellata all’ultimo momento senza spiegazioni ufficiali, sebbene i pezzi fossero stati esposti per qualche ora, suscitando interesse tra gli appassionati del mondo circense.
A spegnere ogni dubbio sulla vendita, Lara Orfei, sorella di Stefano, ha dichiarato pubblicamente di non aver mai approvato la cessione di quei cimeli di famiglia.
Nonostante le controversie, resta certo che i beni della famiglia Orfei hanno un valore significativo. Questo rende più difficile giustificare l’accusa di mancato mantenimento, aprendo un confronto serrato tra accusa e difesa sulle reali condizioni economiche di Stefano Nones Orfei.
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