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Sanità

Torino: all'ospedale Mauriziano il software che “colora” gli organi a rischio

Nella Struttura di Radioterapia, diretta da Maria Grazia Ruo Redda, l’intelligenza artificiale è al servizio dei pazienti oncologici

Al Mauriziano il software che “colora” gli organi a rischio

Nuovo software

All’Ospedale Mauriziano di Torino è attivo un sistema basato su intelligenza artificiale a supporto della pianificazione radioterapica nei pazienti oncologici. Il software, sviluppato secondo modelli di deep learning, è impiegato per il contorno automatico degli organi a rischio situati vicino alla sede del tumore, contribuendo a una definizione più precisa delle aree da sottoporre a irradiazione.

Il sistema è progettato per distinguere e colorare le zone di trattamento in base alle dosi previste: rosso per alte dosi, giallo per dosi medie e verde per basse. Questa segmentazione consente ai fisici sanitari di individuare con maggiore chiarezza le aree da irradiare e quelle da preservare, ottimizzando il bilancio tra efficacia terapeutica e protezione dei tessuti sani. Rispetto al contorno manuale, ancora necessario per la verifica finale, l’uso dell’IA consente una riduzione significativa dei tempi, mantenendo livelli di accuratezza stimati fino al 94%.

La corretta definizione del volume bersaglio e degli organi critici è una fase fondamentale nella radioterapia moderna, poiché influisce direttamente sulla qualità del trattamento e sulla minimizzazione degli effetti collaterali. La direttrice della Struttura complessa a direzione universitaria di Radioterapia del Mauriziano, professoressa Maria Grazia Ruo Redda, ha sottolineato come questo approccio permetta di personalizzare i trattamenti in base alle caratteristiche individuali del paziente, contribuendo al miglior controllo della malattia e alla riduzione della tossicità.

L’efficacia del software è stata oggetto di uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Current Oncology, a seguito di una ricerca condotta in collaborazione tra l’Ospedale Mauriziano, il Dipartimento di Oncologia dell’Università degli Studi di Torino e l’Ospedale Umberto Parini di Aosta. Lo studio si è focalizzato sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la delineazione del volume pelvico nei casi di tumore della prostata, confermando la validità dello strumento.

Team radioterapia

Alla pubblicazione hanno contribuito, oltre alla professoressa Ruo Redda, le dottoresse Chiara Airaldi, Daniela Nassisi, Elisabetta Trino, Lavinia Bianco, Silvia Leardi e Diego Bongiovanni della Radioterapia del Mauriziano, e Chiara Valero, fisica sanitaria, sotto la direzione del dottor Michele Stasi.

La direttrice generale dell’Azienda ospedaliera, Franca Dall’Occo, ha evidenziato che i risultati ottenuti dimostrano l’alto livello delle competenze presenti nella struttura. Anche l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, ha dichiarato che il caso del Mauriziano rappresenta un modello di integrazione tra innovazione tecnologica e assistenza clinica da valorizzare a livello regionale.

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