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L'approvazione

Immobili affittati in nero: arriva il sì del Consiglio regionale per l'esproprio

Sotto la lente non solo i "palazzi dello spaccio", ma anche gli edifici in "stato di conservazione scadente"

Immobili affittati in nero: arriva il sì del Consiglio regionale per l'esproprio

Consiglio regionale

Nella giornata di oggi, giovedì 26 giugno, Il Consiglio regionale del Piemonte ha dato il via libera all'emendamento, firmato dalla consigliera Pd Nadia Conticelli, che estende la possibilità da parte della Regione di espropriare gli immobili affittati in nero, una misura che intende combattere il degrado e lo sfruttamento abitativo.

Non solo i "palazzi dello spaccio", ma anche gli edifici in "stato di conservazione scadente", dove gli alloggi vengono affittati in nero, potranno essere espropriati dalla Regione per essere trasformati in case popolari. Il provvedimento, che mira a combattere l’abusivismo e lo sfruttamento delle persone vulnerabili, diventa legge grazie all'emendamento presentato dal Partito Democratico. Un'iniziativa che ha trovato il sostegno bipartisan e che, dopo mesi di discussioni, è stata approvata oggi dal Consiglio regionale del Piemonte.

L’obiettivo è chiaro: espropriare quegli immobili fatiscenti, spesso utilizzati come "covi del degrado e dello spaccio", che vengono affittati in modo irregolare dai grandi proprietari, prevalentemente a immigrati irregolari. La misura, annunciata due mesi fa dall’assessore di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone, trova ora il consenso anche del Pd, diventando un provvedimento bipartisan. Marrone ha commentato con soddisfazione l'approvazione della legge: «La nostra legge regionale viene approvata con la forza dell’unanimità - e questo ci incoraggia ad attuarla il prima possibile. Chiederemo al più presto di incontrare i vertici della procura e del tribunale per individuare gli immobili “basi della delinquenza” da riconvertire in case popolari».

La proposta è stata accolta con favore anche dalla consigliera Conticelli, che ha sottolineato l’importanza di un approccio concreto: «Speriamo che questa, almeno verbale, unità di intenti si trasformi in uno strumento per cominciare con qualche intervento concreto. Le riqualificazioni in arrivo, come la linea metro 2, devono trainare anche la riqualificazione del patrimonio immobiliare privato, ma incontrando nel contempo i bisogni della popolazione». Un'ulteriore spinta alla trasformazione delle periferie torinesi, che potrebbero beneficiare di un'azione di recupero urbanistico e sociale.

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