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La storia

Cane randagio per 24 giorni a Torino, ritrovata la cagnolina Trilly: avvistamenti, ricerche e stato di salute

Vagava tra i parchi cittadini e si nutriva tra i rifiuti. Ora è tornata a casa

Cane randagio per 24 giorni a Torino, ritrovata la cagnolina Trilly

Foto di repertorio

Una cagnolina di piccola taglia di nome Trilly è stata ritrovata a Torino dopo 24 giorni in stato di libertà. L’animale era scomparso il 4 giugno 2025 da via Verolengo, zona nord-ovest della città. Dopo oltre tre settimane di ricerche, è stata intercettata nella notte tra il 28 e il 29 giugno grazie all’aiuto di volontari locali.

Secondo quanto ricostruito, Trilly avrebbe trascorso il periodo di smarrimento principalmente tra il Parco della Pellerina e il Parco Dora, aree verdi molto estese, separate da alcune zone residenziali e strade ad alta percorrenza. Alcuni testimoni l’hanno vista avvicinarsi a contenitori dell’immondizia e ad abitazioni, ma senza mai farsi prendere. Il comportamento tipico di cani in stato di fuga, diffidenti e in cerca di cibo, ha reso difficile la cattura.

La proprietaria, Rita, ha dichiarato di aver subito iniziato le ricerche, affidandosi ai social network e al passaparola. Diversi volontari del territorio, tra cui Alex Giarrizzo e Rosalba Guastalla, hanno contribuito al monitoraggio e alla raccolta delle segnalazioni. È solo dopo numerosi avvistamenti e tentativi falliti che, nella tarda serata del 28 giugno, l’animale è stato recuperato in sicurezza.

La sopravvivenza dell’animale, nonostante le alte temperature del mese e la scarsità di risorse alimentari adeguate, è attribuita alla sua adattabilità. Secondo la proprietaria, Trilly non appare denutrita e sarà comunque sottoposta a controlli veterinari. In seguito all’episodio, è stato annunciato l’acquisto di una pettorina con localizzatore GPS, strumento sempre più diffuso per la prevenzione dello smarrimento.

Casi come quello di Trilly non sono rari. A Torino, secondo le associazioni locali di protezione animale, ogni anno vengono smarriti centinaia di cani, specialmente nei mesi estivi. Le fughe possono essere causate da temporali, rumori improvvisi, o – come in questo caso – da un semplice errore umano, come una porta lasciata socchiusa. Gli animali domestici in fuga rischiano incidenti, malnutrizione e in alcuni casi aggressioni da parte di altri animali.

Strumenti come le app di tracciamento, i social network, e il lavoro congiunto di cittadini e volontari stanno diventando sempre più centrali nella gestione delle emergenze legate agli smarrimenti. La vicenda di Trilly, pur conclusasi positivamente, sottolinea l’importanza di una maggiore prevenzione e del monitoraggio attivo in caso di scomparsa.

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