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02 Luglio 2025 - 12:32
Saldi, è scattato il conto alla rovescia. I piemontesi spenderanno 180 milioni di euro
Conto alla rovescia per l'inizio dei saldi estivi in Piemonte. La data è fissata per il 5 luglio, sabato prossimo, quando i negozi cominceranno a scontare la merce estiva per la gioia degli amanti dello shopping, pronti a rinnovare il guardaroba stagionale. Infatti, secondo la stima di Confesercenti, i piemontesi durante le 8 settimane di durata dei saldi, spenderanno complessivamente circa 180 milioni di euro, per uno scontrino medio di 140 euro.
«Dopo una primavera di vendite in calo e in considerazione del gran caldo di questi giorni – dice Micaela Caudana, presidente di Fismo-Confesercenti, l’associazione dei commercianti di abbigliamento - speriamo che i consumatori colgano l’occasione per rinnovare il loro guardaroba estivo: ciò consentirebbe alle attività commerciali di recuperare, almeno in parte, i mancati affari dei mesi scorsi. Purtroppo, mai come quest’anno stiamo assistendo al dilagare di vendite promozionali, sconti online e offerte via social che di fatto aggirano la data ufficiale d’inizio: ciò favorisce le grandi catene e il web, a scapito dei negozi di prossimità. Anche da questo punto di vista, non ci stanchiamo di rimarcare la necessità di rivedere il modello dei saldi, nato quando le modalità di acquisto erano estremamente diverse da quelle attuali».
Secondo l’ufficio studi di Confesercenti, il 52% dei piemontesi (dato in leggero aumento rispetto all’estate 2024) approfitterà dei saldi, ai quali destinerà il 19% delle proprie quattordicesime (percentuale analoga a quella dello scorso anno). Com’era prevedibile, i costumi da bagno e l’abbigliamento da mare continuano a essere indicati come prima scelta da quasi sei piemontesi su dieci (56%, in crescita rispetto alla scorsa stagione). A seguire t-shirt e top (40%), gonne e pantaloni (37%), calzature (35%) e intimo (34%), borse (21%) e abiti (20%).
«Le nostre stime – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – indicano un livello di spesa non molto diverso da quello dell’estate 2024: un risultato non disprezzabile, ma lontano dalle necessità dei commercianti. Anche quest’anno, meno di un quinto delle quattordicesime verrà destinato agli acquisti, mentre oltre il 40% continua a essere usato per pagare bollette, mutui e per far fronte a spese rimandate. D’altra parte, i recenti dati Istat non lasciano spazio a speranze eccessive: il reddito disponibile delle famiglie è in aumento, ma la loro spesa cresce meno del previsto. Colpa dell’incertezza sulle prospettive economiche e non solo, che spinge alla prudenza e non favorisce spese come quelle dei saldi. Non aiuta nemmeno l’aumento della pressione fiscale, che riduce il potere d’acquisto reale dei cittadini».
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