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Torino, protesta di Extinction Rebellion davanti a Palazzo Civico: bandiere palestinesi e striscioni contro la guerra

Gli attivisti chiedono al Comune la rottura dei rapporti con Israele e un impegno coerente sugli obiettivi climatici al 2030

Torino, protesta di Extinction Rebellion davanti a Palazzo Civico

Alcuni attivisti e attiviste del movimento Extinction Rebellion hanno messo in atto una protesta simbolica davanti a Palazzo Civico

Nella mattinata di giovedì 4 luglio, alcuni attivisti e attiviste del movimento Extinction Rebellion hanno messo in atto una protesta simbolica davanti a Palazzo Civico, sede del Comune di Torino. La manifestazione ha incluso l’installazione di bandiere palestinesi sulle statue laterali all’ingresso principale dell’edificio, oltre all’esposizione di due striscioni: uno recitava "Torino 2030: guerra o clima?", l’altro "Basta accordi con stati genocidi".

Secondo quanto dichiarato dagli organizzatori, l’azione intendeva richiamare l’attenzione dell’amministrazione comunale su due fronti: la necessità di interrompere i rapporti istituzionali con lo Stato di Israele e quella di rispettare gli impegni assunti per la transizione ecologica, in particolare l’obiettivo di neutralità climatica entro il 2030.

La protesta si inserisce nel più ampio filone di mobilitazioni che collegano le questioni ambientali alle politiche internazionali. Extinction Rebellion sostiene che il settore militare globale contribuisca in modo significativo alle emissioni di gas serra, stimando il suo impatto intorno al 5% del totale mondiale. Gli attivisti chiedono dunque che anche l’ambito bellico venga incluso nei bilanci ambientali delle amministrazioni e negli sforzi di riduzione delle emissioni.

In altri contesti, come a Barcellona o in alcune città tedesche, sono stati avviati provvedimenti amministrativi che limitano i rapporti con governi coinvolti in conflitti armati. Extinction Rebellion chiede che anche il Comune di Torino adotti iniziative simili, definendo incompatibili le collaborazioni con Paesi ritenuti responsabili di violazioni dei diritti umani con gli impegni per la giustizia climatica.

Gli attivisti chiedono al Comune la rottura dei rapporti con Israele e un impegno coerente sugli obiettivi climatici al 2030

La manifestazione si è svolta in modo pacifico e si è conclusa senza incidenti. La Digos ha monitorato l’azione sul posto, ma non risultano al momento denunce o fermi. Non è la prima volta che il movimento promuove iniziative davanti a sedi istituzionali torinesi: in passato si è mobilitato anche contro gli investimenti pubblici nei combustibili fossili e per chiedere l’adozione di misure più incisive contro l’inquinamento atmosferico.

Resta ora da vedere se l’amministrazione comunale risponderà formalmente alla protesta e se verranno presi in considerazione i contenuti politici e ambientali sollevati dal movimento.

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