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Gedi in vendita, spunta il miliardario greco. Ecco la risposta di Elkann

Exor: "Mai dato seguito a manifestazioni di interesse". Resta la cordata Calabi-Vivendi

Gedi in vendita, spunta il miliardario greco. Ecco la risposta di Elkann

Stampa e Repubblica in vendita? Tanti le vogliono, ma John Elkann non cede. Questa, almeno, è la risposta che arriva da Exor (principale azionista del gruppo Gedi) riguardo i nuovi rumors sulla cessione del gruppo editoriale, ma soprattutto dei due quotidiani torinesi, che finirebbero in mani straniere. E dopo la Francia, adesso toccherebbe alla Grecia.

A tornare sul tema è, come pochi giorni fa, il quotidiano il Foglio, che aveva ipotizzato la cessione dei quotidiani degli Agnelli/Elkann a una cordata di cui farebbe parte anche il gruppo Vivendi di Bolloré, dopo la non entusiasmante avventura con Tim, adesso ceduta a Poste Italiane. In questa cordata, guidata da Claudio Calabi ex manager Sole-24Ore, i francesi di Vivendi sarebbero però soltanto soci finanziatori, con una quota di minoranza. E secondo alcuni rumors, sarebbe "consistente".

Il Foglio, però, adesso ha deciso di seguire una pista greca, con il miliardario Theodore Kyriakou, della potente famiglia di armatori che possiede anche il gruppo televisivo Antenna Group (Ant1). Un gruppo con una "potenza di fuoco" notevole, che però non è ancora ben chiaro quali vantaggi penserebbe di ricavare dall'acquisizione di un gruppo media italiano. Gedi ha infatti chiuso il 2024 con un fatturato di 224 milioni di euro e 15 milioni di perdite, in gran parte dovute a Stampa e Repubblica, mentre Radio Deejay e Radio Capital vengono considerati asset forti.

"Abbiamo riscontrato numerose manifestazioni di interesse in questi anni - ci spiega un portavoce di Exor -, alle quali non e' stato dato seguito". Dunque, i possibili acquirenti ci sarebbero, ma Elkann non vende (o il prezzo non è giusto?).

La nota di Exor, per inciso, non rassicura per niente i lavoratori di Gedi, che in un comunicato del Cdr di Stampa e Repubblica chiedono «assunzioni di responsabilità» da parte dell’editore e di fare chiarezza sulle sue intenzioni.

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