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Vita politica
07 Luglio 2025 - 13:28
Stefano Lo Russo e Alberto Cirio
Hanno deciso da tempo di operare nella “concordia istituzionale”, in modo, cioè, da non pestarsi i piedi a vicenda e - pur partendo da schieramenti politici e posizioni molto diverse - “guardare al bene superiore”: il benessere del capoluogo piemontese. Ma questo sembra aver portato a due risultati diametralmente opposti in termini di governance. I dati emersi dal Governance Poll 2025 del Sole 24 Ore, realizzato da Noto Sondaggi, hanno immortalato un presidente della Regione Alberto Cirio che “convince” sempre di più e un sindaco di Torino Stefano Lo Russo che, più si fa prossimo l’appuntamento elettorale della città, meno convince. Già, perché da una parte Alberto Cirio, leader di Forza Italia, continua a consolidarsi e ad essere - ampiamente, con quasi il 60% di consensi - il più gradito ai piemontesi. Di contro l’operato del democratico Lo Russo, non sembra essere molto apprezzato e crolla di ben 15 posizioni, facendogli perdere quasi 9 punti (con un consenso che, però, galleggia pur sempre al di sopra del 50%: 50,5%).
Rispetto ai “competitor”, Cirio sale quest’anno sul podio, al terzo posto, preceduto da altri due capisaldi del centrodestra: Massimiliano Fedriga (Friuli-Venezia Giulia) e Luca Zaia (Veneto). Lo Russo, invece, scende alla 72esima posizione. Peggio di lui, in Piemonte, fanno solo il sindaco di Asti, Rasero (50%, centrodestra) e di Alessandria, Abonante (49%, centrosinistra).
A premiare Cirio sono soprattutto lo stile pragmatico e un’accorta gestione della comunicazione. Per molti propagandistica, ma pur sempre efficace. Che nonostante le tante sfide aperte - una su tutte la lotta alle lunghe liste d’attesa - “convince”. “Un riconoscimento all’impegno e al lavoro. Io ce la metto tutta e fa piacere quando viene percepito”, ha commentato questa mattina Cirio, a margine dell’accordo con Fondazione Crt, che dona 8 milioni di euro alla cultura.
Ben diversa la situazione per Stefano Lo Russo, a cui la minoranza rinfaccia soprattutto l’aumento delle tasse e le poche risposte date al territorio e ai suoi cittadini. A incidere, poi, sicuramente c’è anche una gestione dei problemi di sicurezza emersi nell’ultimo anno soprattutto nelle periferie a nord, che è apparsa poco rassicurante. “I servizi - Gtt in primis - restano in difficoltà. Cresce il divario tra i quartieri. In questo scenario - ha affermato il capogruppo M5S a Palazzo civico Andrea Russi - la presenza del sindaco è impalpabile, salvo che per tagli di nastri, convegni autoreferenziali o missioni in giro per il mondo: più passerelle che politica”.
La concordia istituzionale, così, se da una parte sembra premiare chi riesce a declinarla bene, come Cirio, penalizza chi paga lo scotto di un'immagine un po’ più sfocata, e di sicuro meno incisiva, come il sindaco Lo Russo.
“Lo Russo coltiva un silenzioso asse con il presidente Cirio: dall’inceneritore all’ospedale alla Pellerina, nessuna voce critica, nessuna alternativa. Manca una visione, Manca coraggio”, continua Russi.
Con le elezioni all'orizzonte, così, il sindaco appare se non in difficoltà, di sicuro in cerca di un rilancio. Che per evitare il naufragio politico venire in soccorso Alleanza per Torino? Il progetto non è ancora dichiaratamente una lista civica, ma nel frattempo sta "seminando". Domani, infatti, previsto un secondo incontro sul tema: lavoro e immigrazione.
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