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Curiosità

Torino magica: tutti i luoghi esoterici della leggenda

Tra statue, simboli e misteriosi allineamenti, il capoluogo piemontese custodirebbe luoghi legati alla magia benefica

Torino magica: la leggenda che ci indica i luoghi da attenzionare

Torino

Torino da secoli è protagonista di leggende che la vogliono punto nevralgico di forze invisibili. Secondo tradizioni esoteriche, sarebbe uno dei vertici del triangolo della magia bianca insieme a Lione e Praga, e, al tempo stesso, parte di quello della magia nera con Londra e San Francisco.

Il mito nasce dalla particolare posizione geografica della città, dove il Po e la Dora si incontrano – simbolicamente, il Sole e la Luna – e dove il 45° parallelo passa esattamente nel centro storico. A questo si aggiunge la presenza di “porte” cardinali e una mappa urbana che, secondo alcuni, segue precise regole esoteriche.

Cinque sono i luoghi di Torino che la leggenda associa alla cosiddetta magia bianca, custodi – si dice – di energia positiva e simboli nascosti.

La Gran Madre di Dio
Costruita ai piedi della collina, si affaccia sul Po ed è circondata da misteri. Le due statue all’ingresso, che rappresentano la Fede e la Religione, sono al centro di una delle storie più suggestive: una reggerebbe il Sacro Graal, l’altra indicherebbe la direzione per trovarlo. Secondo uno studio del Politecnico, quello sguardo punta al Palazzo di Città.

Piazza Castello
Nel cuore della città, secondo alcuni studiosi di esoterismo, sarebbe l’epicentro dell’energia positiva. In particolare, la Fontana dei Tritoni davanti al Palazzo Reale segnerebbe il confine simbolico tra la Torino della luce e quella dell’ombra. Le statue dei Dioscuri sul cancello sarebbero i guardiani di questo passaggio.

Il Museo Egizio
Secondo la leggenda, non tutti i reperti conservati nel museo più antico al mondo dedicato all’Egitto Antico sarebbero neutri: alcuni, legati al faraone Thutmosi III, emanerebbero energia benefica, mentre altri – come la testina mummificata del dio Seth – avrebbero cariche negative. L’edificio stesso sarebbe una sorta di bilancia tra forze opposte.

La Fontana Angelica di Piazza Solferino
Opera intrisa di simboli massonici, raffigura le quattro stagioni come figure umane. L’Inverno guarda verso est, dove sorge il sole: un riferimento alla luce, all’energia e alla rinascita. L’acqua che sgorga dalle otri, associata ai segni zodiacali dell’Acquario e dell’Ariete, rappresenterebbe la conoscenza donata agli uomini.

La Mole Antonelliana
Simbolo indiscusso della città, la Mole sarebbe – sempre secondo la leggenda – una gigantesca antenna spirituale. Prenderebbe energia dal sottosuolo per irradiarla verso l’alto. Non a caso, la statua della Fede davanti alla Gran Madre avrebbe lo sguardo proprio rivolto verso di essa.

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