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Tra le baracche degli spacciatori. A Torino c'è un nuovo Tossic Park

Neanche abbattere un capannone abbandonato è stato sufficiente: tossici e pusher ora si sono "accampati" sul terreno vuoto

Droga, baracche e prostituzione: benvenuti nel nuovo Tossic Park di Torino

Droga, baracche e prostituzione: benvenuti nel nuovo Tossic Park di Torino

Lei è una ragazza carina, giovane, con i capelli biondi. Indossa una canottiera nera e una gonna corta, o forse un vestitino. Non è semplice capire da lontano. Si avvicina a lui, barba nera, cappellino in testa, maglietta scura, seduto all’ombra di un muretto in rovina. Intorno a loro, erba alta, stracci, rifiuti, altre ombre di uomini e donne che si trascinano come fantasmi tra tende e baracche. La ragazza e l’uomo parlano, non possiamo sentire di cosa ma possiamo intuirlo. Perché questo è il nuovo Tossic Park di Torino: qui i venditori di morte attendono i loro clienti. Giovani e meno giovani, uomini e donne che nel migliore dei casi hanno in tasca i soldi per la droga. Nel peggiore, sono pronti a vendere anche se stessi in cambio di una dose.
Non è sufficiente neanche abbattere gli edifici per risolvere il problema del degrado in alcune zone di Barriera di Milano. Questo inverno le Ferrovie dello Stato avevano infatti demolito il capannone abbandonato che si trovava nell'area compresa tra via Fossata, corso Venezia e piazza Ghirlandaio, da tempo diventato uno dei tanti rifugi di disperati, senzatetto, spacciatori e tossici. Un abbattimento che il quartiere aveva quindi accolto con un sospiro di sollievo che però è durato ben poco. Infatti nella stessa area adesso è nata una sorta di baraccapoli, frequentata dagli stessi "soggetti" che prima vivevano nel capannone.
«Quel terreno - sottolinea la capogruppo di Fratelli d'Italia in Circoscrizione 6, Verangela Marino - è diventato da tempo ritrovo di tossicodipendenti, spacciatori e sbandati, che l'hanno fatta diventare l'ennesima postazione di spaccio e prostituzione». Dopo aver divelto gran parte della recinzione, i tanti frequentatori dell'area hanno costruito delle baracche abusive dove consumano lo stupefacente venduto loro direttamente sul posto da uno dei tanti pusher. Non mancano neanche donne che si prostituiscono in cambio di una dose e l'accensione di fiamme e falò, con i rischi che si possono immaginare visto che ci si trova in una zona ricca di erba e vegetazione (oltretutto secca, in questo periodo estivo).
Insomma, la memoria torna ad anni addietro, quando a Torino l'area di parco Stura all'altezza di corso Giulio Cesare divenne tristemente famosa come "Tossic Park", sorta di girone dantesco in cui si perdevano le vite di tossicodipendenti pronti a tutto per acquistare e consumare sul posto una dose di droga. Dopo una "lotta" di anni l'area venne ripulita e riconsegnata alla città ma adesso qualcosa di simile, più piccolo come dimensioni per fortuna, sembra stia nascendo in un'altra zona del quartiere. «E' possibile che Rfi non sia al corrente di quanto continua ad avvenire all'interno della loro proprietà? - si domanda la Marino - Aspettiamo che ci scappi l'ennesimo morto come accaduto precedentemente allo stabilimento ex Gondrand prima di intervenire? Per quanto tempo ancora i tanti cittadini che risiedono in quel tratto di quartiere devono subire questo tipo di situazione, senza che nessuno prende dei seri provvedimenti in merito?»
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