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La relazione del ministero
11 Luglio 2025 - 18:40
In Piemonte la sanità pubblica ha un'anima privata sempre più marcata. Secondo la Relazione del 2023 a cura del Ministero della Salute, la regione del Nord è tra le prime in Italia per spesa in prestazioni sanitarie a pagamento effettuate da medici pubblici: si parla di 31 euro pro capite, ben oltre la media nazionale di 21,8 euro. Ancora più rilevante il dato sui ricoveri fatti in intramoenia, quelli cioè pagati dai cittadini che avrebbero accesso alle prestazioni ospedaliere attraverso il Servizio Sanitario Nazionale e, che non trovando posto, si ritrovano così a doversi rivolgere ai medici per quelle stesse prestazioni, che però vengono effettuate a pagamento ma sempre dentro le strutture pubbliche. Come dicevamo, il Piemonte è l'apri fila, la regione che "vince", se di vittoria in un contesto simile possiamo parlare: 8,5 euro per abitante, il valore più alto a livello nazionale (in Italia, infatti, la media è di 4,2 euro a testa).
A questo pessimo risultato si aggiunge un altro elemento non indifferente: in Piemonte una fetta importante di attività in libera professione si svolge fuori dagli ospedali, in studi o ambulatori privati convenzionati. È la cosiddetta pratica “intramoenia allargata”, una definizione che racchiude al suo interno il 16% del totale delle prestazioni svolte dai medici pubblici piemontesi – seconda solo a Campania, Lazio e Basilicata.
Questa esternalizzazione, consentita dalla legge in caso di carenza di spazi o attrezzature negli ospedali, non è un dettaglio irrilevante. Sempre secondo il Ministero, in Piemonte solo tra il 6% e il 50% delle aziende sanitarie riesce a garantire locali adeguati per l’attività intramuraria. In altre regioni, come ad esempio accade in Toscana, in Veneto o in Friuli Venezia Giulia, dove tutti i medici esercitano la professione solamente all’interno delle strutture pubbliche.
Nel complesso, a detta dei dati, nel 2023 l’attività in libera professione svolta dai medici dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale ha generato ricavi che hanno portato 286 milioni di euro alle aziende sanitarie e ospedaliere italiane. Una cifra in crescita rispetto al 2022, quando l’incremento era già stato del 33% rispetto l'anno precedente (tenendo conto che i numeri sono influenzati dagli strascichi di quella che è stata una pandemia). Il dato testimonia un’espansione significativa dell’intramoenia a livello nazionale, sia in termini di volumi di prestazioni erogate che di introiti per le strutture pubbliche. Ma dietro la mole di attività, i ricavi milionari e i volumi elevati, si nasconde un sistema che, almeno in parte, non regge più sul piano della trasparenza e del controllo. Da gennaio 2025, la Procura di Torino aveva avviato una vasta inchiesta sui bilanci della Città della Salute e della Scienza, la più grande azienda sanitaria del Piemonte. Dall’indagine era emerso un buco di bilancio da 122 milioni di euro, un debito legato a crediti non più esigibili e gravi omissioni nella gestione economico-amministrativa dell’attività in libera professione.
Tra i 25 indagati, anche l’ex direttore generale Giovanni La Valle e l’allora direttrice amministrativa Beatrice Borghese, oggi figura chiave del caso. Borghese aveva raccontato agli inquirenti che lavoravano all'indagine di un sistema opaco: pagamenti in ritardo o addirittura "in nero", camici bianchi che non versavano il 5% dei ricavi (come previsto dal decreto Balduzzi) e solleciti di pagamento rimasti nei cassetti chiusi a chiave. Quando la dirigenza provò poi a rimettere ordine, ci fu una forte reazione interna. In una riunione, secondo quanto riportato da Borghese, pare che un primario avrebbe addirittura definito “scandalosa” la richiesta di saldare le quote dovute all’azienda. Oggi, la vicenda non è solo giudiziaria ma anche politica e amministrativa. E forse anche un po' morale. Perché, come dimostrano i dati del Ministero, il Piemonte è tra le regioni dove l’intramoenia genera più soldi, ma, da cosa risulta, è anche uno di quei territori dove i controlli risultano carenti. O assenti.
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