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il giallo
12 Luglio 2025 - 09:15
Un cadavere è stato trovato nell'ex Inps di corso Giulio Cesare
Un’overdose di droga. Ecco cosa ha ucciso il giovane nordafricano - un ventenne originario della Tunisia - ritrovato morto nell’ex Inps di corso Giulio Cesare il 3 luglio scorso. La verità è emersa al termine degli esami di rito che sono stati disposti sul cadavere del giovane straniero. In particolare, i primi accertamenti effettuati dai medici dell’Asl di Torino hanno rilevato la tossicità. Per conoscere il quantitativo preciso, bisognerà attende il responso dell’esame tossicologico, ma si può già affermare con certezza che la morte del ragazzo è sopraggiunta a causa di un’overdose di stupefacenti. Droga che, con ogni probabilità, il ventenne aveva consumato in mezzo al degrado del palazzo un tempo sede Inps, che si trova a pochi passi dalla tangenziale.
Il cadavere, il 3 luglio scorso, era stato recuperato dalla polizia, dopo che alle forze dell’ordine era arrivata una telefonata da parte di alcuni residenti della zona che avevano visto qualcosa di strano. Quel “qualcosa di strano” era appunto il corpo senza vita e in avanzato stato di decomposizione del ragazzo straniero.
I poliziotti lo avevano ritrovato in fondo a una rampa, riverso a pancia in giù. Pantaloni corti, maglietta a maniche corte e, ai piedi, un paio di ciabatte. Questo indossava il tunisino. Che stando ai primi esami effettuati, quando è stato trovato era morto da tre o forse da quattro giorni. Per questo motivo il suo corpo si stava decomponendo e l’odore che emanava era nauseabondo. Sul corpo del giovane maghrebino, non erano stati trovati segni di violenza da parte del medico legale.
Gli agenti avevano però trovato, nei pantaloni, il cellulare, sequestrato. Erano quindi partite le indagini da parte della Squadra mobile, che inizialmente non ha escluso alcuna ipotesi, nemmeno quella dell’omicidio. Successivamente, gli accertamenti hanno escluso la pista dell’assassinio e confermato, invece, quella dell’assunzione di un quantitativo di droga tale che ha portato alla morte del giovane tunisino. Che al momento del suo ritrovamento non aveva documenti e per il cui riconoscimento sono stati decisivi i tatuaggi, numerosi, che il nordafricano aveva su entrambe le braccia. Per le indagini, sono state visionate anche le telecamere di videosorveglianza dell’ex Inps.
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