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L'ambulatorio per la fibromialgia del Mauriziano non chiuderà: il contrordine della Regione

Visite dirottate su reumatologia e "valutazioni sul proseguimento" in corso, mentre il Piemonte promuove una campagna informativa proprio su questa malattia

pronto soccorso mauriziano ok

Il Mauriziano

L’ambulatorio per la fibromialgia dell’ospedale Mauriziano di Torino non verrà chiusoaccorpato a quello di reumatologia. Il contrordine è arrivato direttamente dal grattacielo della Regione, fermando la decisione del direttore generale Franca Dall’Occo che aveva suscitato allarme tra i pazienti e l’indignazione politica.

La questione era già stata portata in consiglio regionale dalla capogruppo M5S Sarah Disabato, che domani avrebbe presentato una nuova interrogazione. Ma l’intervento dell’assessore alla Sanità Federico Riboldi e dei vertici tecnici della sanità piemontese sembra aver risolto il caso, con indicazioni chiare all’azienda ospedaliera per garantire la continuità del servizio.

L’ambulatorio, inaugurato meno di un anno fa, era stato inserito nella campagna regionale di sensibilizzazione sulla fibromialgia, patologia cronica e invalidante che colpisce in Italia circa due milioni di persone, soprattutto donne. Fin dalla sua apertura, era diventato un punto di riferimento per molti pazienti. Nelle ultime settimane, voci insistenti avevano indicato una valutazione in corso sul proseguimento del progetto, mentre le prenotazioni venivano dirottate su reumatologia, con ulteriori ritardi nei tempi d’attesa.

“La chiusura dell’ambulatorio è un evidente e triste passo indietro nella lotta contro questa sindrome, che andrebbe affrontata in maniera approfondita e dedicata. La soluzione – aveva sostenuto in aula la capogruppo dei Cinquestelle – è solo una: continuare il servizio”. Non soddisfatta della prima risposta ricevuta, che lasciava “ancora troppi interrogativi e nessuna certezza”, Disabato aveva annunciato una nuova interrogazione, ora superata dalla disposizione regionale.

Una decisione che evita un evidente cortocircuito: mentre la Regione promuove una campagna informativa e celebra l’apertura dell’ambulatorio, l’ospedale sembrava volerlo archiviare nel giro di pochi mesi.

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