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16 Luglio 2025 - 13:35
Torino
Il caro vita continua a pesare sui bilanci delle famiglie italiane, con differenze notevoli tra città e regioni. A rivelarlo è l’analisi dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha rielaborato i dati territoriali Istat sull’inflazione di giugno, stilando la classifica dei capoluoghi più colpiti in termini di spesa annua aggiuntiva.
Torino si posiziona al 29° posto su scala nazionale, ma è tra le grandi città italiane una delle più penalizzate, con un'inflazione annua dell’1,7% che si traduce in +436 euro all’anno per una famiglia media. Un dato che supera quello registrato a Milano, dove l’inflazione si ferma all’1,3% e la spesa aggiuntiva è pari a 399 euro, facendo del capoluogo lombardo una delle grandi città più “resistenti” al caro vita. In testa alla classifica delle città più colpite dall’inflazione c’è Bolzano, dove il tasso del +2,3% comporta un aggravio medio annuo di 763 euro per nucleo familiare. Seguono Rimini, che con un’inflazione record del +2,7% pesa per 743 euro, e Venezia (+2,2%, +617 euro). Si distinguono anche Bergamo (+604 euro), Belluno (+599 euro) e Arezzo (+595 euro).
Torino, pur rimanendo fuori dalla top 20, figura comunque tra i capoluoghi regionali con l’impatto economico più elevato, davanti a città come Firenze (64ª, +275 euro), Bari (43ª, +385 euro) e Cagliari (41ª, +388 euro). Anche rispetto ad altri centri piemontesi, il capoluogo mostra dati superiori: Cuneo si ferma a 352 euro, Novara a 276, e Biella a 331 euro. Sul fronte opposto, la città più risparmiosa è Pisa, con un’inflazione dello 0,6% e una spesa aggiuntiva limitata a 162 euro. Seguono Olbia-Tempio, Vercelli, Benevento e Massa Carrara, tutte con rincari sotto i 220 euro.
Per quanto riguarda le regioni, è il Trentino-Alto Adige a guidare la classifica delle più “costose”, con un’inflazione media dell’1,8% e una spesa aggiuntiva di 556 euro. Il Friuli Venezia Giulia segue a ruota (+520 euro), mentre il Lazio chiude il podio con +510 euro. Il Molise, invece, è la regione più virtuosa con un rincaro medio contenuto a 236 euro.
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