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Il caso

Airbag Takata, confermata la class action contro Citroën, PSA e Stellantis

La Corte d’Appello di Torino dà ragione al Movimento Consumatori: “Danni da prodotto pericoloso e richiamo tardivo”

Airbag Takata, confermata la class action contro Citroën, PSA e Stellantis

La Corte d’Appello di Torino ha confermato l’ammissibilità della class action promossa dal Movimento Consumatori e da altre associazioni contro Citroën, Groupe Psa Italia e Stellantis, per i danni subiti da migliaia di automobilisti a causa dell’installazione degli airbag difettosi prodotti dalla giapponese Takata su alcuni modelli Citroën C3 e DS3. Il provvedimento respinge il reclamo delle case automobilistiche, confermando la decisione del Tribunale di Torino che, lo scorso aprile, aveva dato il via libera all’azione collettiva a tutela di oltre 170mila proprietari di veicoli fabbricati tra il 2009 e il 2019, colpiti dallo “stop drive” ordinato da Stellantis nel maggio 2024. In seguito, i proprietari sono stati costretti a interrompere immediatamente la guida delle loro auto fino alla sostituzione dell’airbag, con conseguenti disagi, danni economici e, secondo i promotori della class action, una gestione inadeguata del problema.

Gli airbag incriminati, già al centro di richiami globali da parte di numerose case automobilistiche, contengono sostanze chimiche instabili che, in caso di attivazione, possono causare l’esplosione del dispositivo e la proiezione di frammenti metallici nell’abitacolo, con effetti potenzialmente mortali o gravemente lesivi per conducenti e passeggeri. Numerosi casi sono stati documentati a livello internazionale, inclusi alcuni anche in Italia. Secondo il legale del Movimento Consumatori, Paolo Fiorio, la Corte ha riconosciuto che la pericolosità di questi dispositivi fosse nota almeno dal 2019-2020, e in alcuni casi addirittura già dal 2016, come indicato da precedenti campagne di richiamo negli Stati Uniti. Per i giudici, dunque, la campagna di richiamo è da considerarsi tardiva e inadeguata.

La Corte ha chiarito che possono aderire alla causa tutti i proprietari di Citroën C3 e DS3 prodotte tra il 2009 e il 2019, che abbiano subito un danno a seguito della sospensione forzata dell’uso dell’auto o della gestione ritenuta negligente da parte dei produttori. Le adesioni alla class action sono aperte fino al 10 settembre 2025.

Il Movimento Consumatori ha inoltre sollevato un ulteriore caso, relativo ad altri veicoli del gruppo Stellantis, questa volta a marchio Opel, anch’essi dotati degli airbag Takata difettosi. Nonostante il medesimo rischio di morte o lesioni dovuto al malfunzionamento degli airbag, in questo caso Stellantis non ha disposto alcuno stop drive. “È una scelta inspiegabile – ha dichiarato il segretario generale di MC, Alessandro Mostaccio –. Abbiamo già inviato una diffida a PSA e, in mancanza di provvedimenti tempestivi, saremo costretti a ricorrere al tribunale per ottenere un blocco immediato alla circolazione anche per quei veicoli, a tutela della sicurezza pubblica”.

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