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Le reazioni
27 Luglio 2025 - 19:25
Gli episodi di alta tensione - più che “alta felicità” - degli ultimi due giorni in Val Susa hanno fortemente scosso l’opinione pubblica. Generando lo sdegno politico da destra a sinistra. Dopo le ferme condanne dei vertici di Stato: la premier Meloni e il ministro della Sicurezza Matteo Piantedosi - che ne approfitta per sottolineare come grazie al nuovo Decreto Sicurezza questi atti «potranno essere puniti con maggiore severità e fermezza» - si esprime anche la politica locale. A cominciare dal primo cittadino di Torino, Stefano Lo Russo, che definisce quanto accaduto «gravissimo», spiegando che «non è accettabile che la protesta sconfini nella violenza e in danneggiamenti che colpiscono tutta la collettività».
Dalla Regione Piemonte, invece, il governatore Alberto Cirio e l’assessore alla Sicurezza Enrico Bussalino esprimono solidarietà nei confronti del lavoratori impegnati nei cantieri «spesso in un clima di tensione che non dovrebbe esistere».
«La Tav è un’opera fondamentale per lo sviluppo del Piemonte e dell’Italia intera, e non saranno azioni illegali a fermare il progresso», ribadisce ancora Bussalino, il quale definisce la paralisi deliberata dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia di sabato pomeriggio «un rischio alla sicurezza di cittadini e lavoratori, non una forma di protesta ma un atto di irresponsabilità».
Più tranchant, come di consueto, la deputata torinese Augusta Montaruli (FdI), che ne approfitta per un attacco politico. «Blocco stradale, aggravante per aggressione agli agenti e violenza verso di loro nella difesa di un cantiere strategico sono le norme che potranno essere applicate oggi e contro cui si è sempre scagliata l’opposizione. Sono queste le persone che la sinistra voleva difendere dal decreto sicurezza? Magari chiedendo pure il numero identificativo per gli agenti come prevedeva un loro emendamento? La nostra solidarietà va alle forze dell’ordine che oggi hanno la consapevolezza che quelle facce ormai note perché ostinatamente affezionate a blitz aggressivi saranno consegnate ad una valutazione più rigorosa di una inaccettabile condotta», afferma.
Resta da capire, ad oggi, quale fosse lo stato di allerta e se il Comune di Venaus fosse stato messo al corrente dei rischi.
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