Cerca

il piano

Allarme spaccate, la promessa: «Otto milioni per togliere dalle strade chi distrugge le vetrine»

L'assessore regionale Maurizio Marrone: «Quelli che compiono questi atti sono i "marginali" della società»

La spaccata da “Il giandujotto”, avvenuta una settimana fa

La spaccata da “Il giandujotto”, avvenuta una settimana fa

Un investimento di quasi otto milioni di euro. Fondi che arrivano dal Ministero e che la Regione Piemonte impegnerà per togliere dalla strada, in senso letterale, coloro che si rendono responsabili delle spaccate ai danni dei negozi di Torino. Lo ha affermato l'assessore regionale alle Politiche sociali, Maurizio Marrone, al termine della riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, che si è tenuta in prefettura. «Come viene confermato dalle forze dell'ordine, i responsabili delle spaccate sono spesso marginali di strada, cioè persone con problemi di tossicodipendenza che non hanno una fissa dimora», ha affermato Marrone.

E a proposito, la Regione Piemonte sta definendo un piano regionale per una ventina di milioni all'anno e quasi otto di questi soldi sono destinati alla città di Torino. «Noi auspichiamo che queste risorse, che riteniamo importanti, siano utilizzate proprio per togliere dalla strada le persone che si rendono responsabili di questi gesti», ha proseguito l’assessore. In pratica l’obiettivo, ora, è quello di prevenire le spaccate, anziché intervenire dopo che il fatto è stato compiuto.

Per quanto riguarda le tempistiche, il piano è già stato redatto ed è stato presentato, un paio di settimane fa, alla Rete inclusione. E la delibera non dovrebbe tardare, così come l’entrata in vigore del progetto. «Contiamo di approvare il piano entro la fine dell’estate», ha assicurato l’assessore Maurizio Marrone. Va detto che la Regione Piemonte eroga già, da tempo, dei contributi con i distretti urbani del commercio a tutti i negozianti, per una cifra che può arrivare fino a 7mila euro. Contributi che possono coprire gli interventi anche di messa in sicurezza dei negozi, come ad esempio aggiustare le serrande oppure installare degli impianti di videosorveglianza. «Spetta però al Comune di Torino l'individuazione dei confini di questo distretto urbano del commercio, perché è ovvio che un commerciante che vi rientra potrà chiedere i contributi e un commerciante che non vi rientra, invece, non li potrà chiedere. L'auspicio che è emerso dalla riunione che si è svolta in prefettura - ha concluso Marrone - è che vengano coinvolti sempre più i presidenti delle otto circoscrizioni, perché sono loro che hanno il polso, insieme alle forze dell'ordine, rispetto alle aree della città dove serve di più un intervento di questo tipo».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.