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31 Luglio 2025 - 08:35
Le analisi effettuate dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (Izs) di Torino hanno confermato la presenza di zanzare positive al virus del Nilo occidentale (West Nile virus) in un rione di Novara. Il riscontro arriva dopo i sospetti avanzati durante il sesto ciclo di sorveglianza entomologica coordinato da Ipla (Istituto per le Piante da Legno e l'Ambiente), che ha impiegato 25 stazioni di trappolaggio dislocate sul territorio piemontese.
«La positività delle zanzare nel Novarese non è una novità – spiegano da Ipla –. Già negli scorsi anni estivi sono stati individuati esemplari infetti a Vespolate, Granozzo, Novara e Cerano». Le aree in cui si rileva la presenza di zanzare potenzialmente in grado di trasmettere il virus all’uomo e agli animali vengono sottoposte a bonifiche mirate, per ridurre il rischio di trasmissione.
Il virus ha già causato una nuova vittima nel 2025: si tratta di Gaudenzio Grassi, 75 anni, residente a Vespolate, deceduto a marzo dopo essere stato punto da una zanzara infetta. Con questo caso, le vittime nel Novarese salgono a sei negli ultimi anni: tra loro un anziano di Nibbiola (2016), una donna di 92 anni a Tornaco (2022), due persone a Borgolavezzaro (2022 e 2023) e due a Vespolate (2023 e 2025).
Il decesso di marzo è particolarmente significativo perché avvenuto fuori stagione, all’inizio della primavera. Secondo gli esperti, l’infezione potrebbe essere stata trasmessa da una zanzara sopravvissuta all’inverno, rifugiatasi in ambienti chiusi come cantine, box auto o sottotetti.
Edoardo Moia, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Novara, invita la cittadinanza alla prudenza:
«È fondamentale proteggersi dalle zanzare con repellenti, evitare ristagni d’acqua in sottovasi, pneumatici e bidoni, e ridurre l’esposizione durante le ore serali. Servirebbero interventi larvicidi su scala comunale o sovracomunale, ma la mancanza di fondi rappresenta un ostacolo. I trattamenti contro le zanzare adulte sono di scarsa efficacia nel lungo periodo, anche se possono essere utili in occasione di grandi eventi».
Per ora, non essendoci casi clinici con sintomi neurologici gravi, non è previsto l’obbligo di interventi adulticidi, nemmeno in occasione di fiere o sagre. L’ASL si prepara comunque a inviare ai Comuni la consueta nota di prevenzione per contenere la diffusione del virus.
Il territorio del Novarese è stato inserito nell’elenco delle 32 province italiane in cui sono in vigore restrizioni alla donazione del sangue.
Il Centro Nazionale Sangue chiarisce che chi ha soggiornato anche per una sola notte in una delle zone interessate potrà donare solo dopo aver superato il test NAT (Nucleic Acid Test). In assenza del test, è previsto un periodo di sospensione di 28 giorni dalla donazione.
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