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Automotive
31 Luglio 2025 - 13:50
Il clamore attorno alla vendita di Iveco (dopo lo scorporo della Defence) a Tata Motors ha acceso i riflettori sul produttore indiano, come se si trattasse di una invasione aliena. Ma ci si dimentica che Tata ha piazzato le sue bandierine in Europa da molto tempo: nel suo portafoglio ci sono Land Rover e Jaguar. E forse proprio la sorte di quest'ultima fa tremare i polsi. Vediamo perché.
Tata Group, di cui Tata Motors fa parte, fattura oltre 100 miliardi di dollari l'anno. E nel 2008 ha comprato da una quasi decotta Ford i brand Land Rover e Jaguar per 2,3 miliardi di euro. E nel tempo è sull'iconico marchio inglese che ha concentrato le sue attenzioni. Al momento, sbagliando.
Due anni fa, oltre alla rivoluzione elettrica, Tata ha avviato il rebranding di Jaguar, facendo sparire il giaguaro dal logo, e poi di recente presentando la vettura simbolo del nuovo corso: la Type 00, ovviamente full electric, rosa shocking. Per essere più precisi "Satin Rhodon Rose" o anche detto Miami Pink".
Potete immaginare le reazioni degli estimatori del brand e degli appassionati di auto, che con Jaguar vedono il classico verde inglese, forse il rosso e naturalmente il nero della Jaguar E di Diabolik... Ma per gli indiani i tempi sono cambiati e Jaguar non è più il brand per fini (e ricchi) amanti di vetture sportive. Per lo meno, il giaguaro compare ancora su un piccolo particolare delle modanature.
Diciamo che, per fortuna, al momento la Type 00 esiste solo come render... Ma il vero problema è che, come annota ClubAlfa, se nel 2022 Jaguar vendeva 61.000 vetture, nel 2024 sono diventate 33.000. I-Pace, E-Pace e F-Type, tutti i modelli elettrici, sono stati ritirati dal mercato britannico. Gli obiettivi di rilancio sono fissati nel 2026, sempre con una gamma totalmente elettrica.
Il fatto, però, che il ceo Adrian Mardell abbia dato le dimissioni, proprio in questi giorni, e dopo 35 anni in azienda, non lascia presagire molto di buono... Soprattutto perché sì il Gruppo ha profitti per 2,5 miliardi di dollari, ma trainati per la quasi totalità da Land Rover. A inizio luglio, inoltre, erano stati licenziati 500 manager. Insomma, acque agitate e non poco.
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