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31 Luglio 2025 - 11:10
Gli scontri al corteo con i manifestanti che hanno cercato di raggiungere il Valentino
Pro-Pal e Aska, non è finita. L’inchiesta che ha portato a 47 indagati e a sette richieste di arresto, è destinata a proseguire. Sì, perché gli episodi contestati tra l’ottobre 2023 e l’aprile 2024 sono cinque, ma gli scontri a Torino e in Valsusa sono stati molti di più ed è probabile che presto arriveranno altri avvisi di garanzia. Intanto, l’assessore regionale Maurizio Marrone annuncia «la presentazione del ricorso in appello al Consiglio di Stato verso il diniego sulla cautelare del Tar su Askatasuna».
Gli scontri ai cortei
Mentre proseguono gli interrogatori (che dovrebbero finire oggi) ai militanti della galassia antagonista nell’ambito dell’inchiesta che ha portato a 47 indagati, a breve dovrebbe arrivare una nuova ondata di “faldoni”, con altri indagati. Gli investigatori puntano a dimostrare la regia di Askatasuna in tutti gli episodi di violenza commessi dopo i fatti inseriti nel procedimento penale per associazione a delinquere (che il 31 marzo è caduta) e accorpati in un altro procedimento penale, ma collegati tutti assieme.
Episodi che appunto sono più di cinque. C’è ad esempio l’assalto dei No Tav a Porta Nuova l’8 dicembre 2023, con due agenti feriti. Il 23 aprile 2024, altri sette poliziotti contusi dopo la protesta contro gli addetti scientifici al Valentino. Al Salone del Libro, l’11 maggio 2024, Askatasuna e i Pro-Pal hanno sfondato i cancelli del Lingotto durante la kermesse. L’8 ottobre 2024, due poliziotti sono rimasti feriti davanti alla Rai in un’altra manifestazione Pro-Pal. Il 15 novembre 2024, sono stati ben 18 gli agenti feriti al corteo studentesco con la “presa” della Mole, (quando rispuntò anche il simbolo della P38). Il 13 dicembre 2024, sassi e uova al Politecnico e due contusi tra la polizia. Episodi, questi e altri, documentati nei fascicoli della Digos, all’epoca dei fatti guidata dal dirigente Carlo Ambra.
Ricorso su Aska
Nel frattempo, c’è il ricorso in appello al Consiglio di Stato verso il diniego sulla cautelare del Tar per quanto riguarda il centro sociale Askatasuna di corso Regina Margherita, lo stabile di zona Vanchiglia che il Comune vuole legalizzare. «Quel posto è occupato e lo sanno tutti, così come tutti sanno che dietro gli scontri c’è la regia di Aska», ha affermato l’assessore regionale Maurizio Marrone, a margine della riunione, tenutasi in prefettura, del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
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