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GUSTO&SAPORI

Questo piccolo frutto è la vera ossessione dei piemontesi

Dolce, profumato e dal colore affascinante. Il vero gioiello estivo del Piemonte

Questo piccolo frutto è la vera ossessione dei piemontesi
Un piccolo frutto che fa impazzire i piemontesi. Un gioiello violaceo che crea quasi dipendenza. 
Stiamo parlando di una piccola susina, dolcissima e tipica del Piemonte sud-occidentale, in particolare delle zone come il Saluzzese, il Monregalese e la Valle Bronda. Tipicamente conosciuto con il nome di "ramassin", questo frutto viene chiamato in diversi modi: "darmasin", "gramssin" o "damaschine". Ciò che però mette d'accordo tutti, qualunque sia il modo di chiamarlo, è la sua bontà. 
Ma quale segreto nasconde questo frutto per conquistare così profondamente i palati piemontesi? Prima di tutto, il gusto: il ramassin è dolce, avvolgente, con un aroma che sa di sole e terra buona. Dal sapore fresco e naturale, evoca ricordi e sapori di un tempo, legati a quella genuinità che oggi è sempre più rara. 
La passione per questo frutto è anche culturale e legata a radici storiche, tanto che esistono consorzi per la sua valorizzazione e mercati dedicati, come quello di Pagno, famoso per il ramassin. Questo frutto viene apprezzato fresco, ma viene anche tradizionalmente utilizzato per preparare marmellate,composte, conserve, dolci e liquori aromatici. La raccolta dei ramasin è particolare perché i frutti maturi cadono spontaneamente a terra e vanno raccolti rapidamente; per questo motivo la loro disponibilità è limitata nel tempo e li rende un vero tesoro estivo per i piemontesi.

@cooker.girl

CROSTATA DI RAMASSIN Questi sono i ramassin dell’orto di Mamma Botta, la mamma della mia migliore amica che in collina coltiva la miglior frutta e verdura che io abbia mai assaggiato. Tra tutto, i ramassin sono la gioia dell’estate piemontese: una sorta di susino tipico delle nostre parti. Se non lo avete, usate qualsiasi frutta, anche pesche, albicocche, la ricetta rimane validissima! Per la frolla: * 360 g farina 00 * 170 g burro freddo * 1 uovo + 2 tuorli * 130 g zucchero a velo * un pizzico di sale Per il ripieno: * 600g ramassin o frutta pulita * 100g zucchero * 30g maizena * Vaniglia * Succo di mezzo limone * Sale * 1 tuorlo + 1 cucchiaio latte per spennellare * Zucchero per spolverare Cuocere la costata a 180 gradi forno statico per 45 min. Diametro della teglia: 22-24cm

♬ Marmellata #25 - Cesare Cremonini


Secondo i dati forniti dal Consorzio di promozione e valorizzazione del Ramassin del Monviso, solo i nove soci del Consorzio producono ogni anno circa 1.500 quintali di ramassin, di cui il 95% viene venduto fresco mentre il resto è trasformato in confetture, succhi, gelati e persino birra artigianale. Il potenziale produttivo complessivo dell’area della Valle Bronda e del Saluzzese può arrivare, nelle annate di piena produzione, a circa 800 tonnellate, su una superficie di circa 50-60 ettari coltivati. 
Questa quantità copre soprattutto il consumo regionale, in quanto i ramasin sono frutti poco conservabili e la vendita si concentra principalmente nei mercati del Piemonte e delle regioni vicine, come Liguria, Valle d’Aosta e una parte della Lombardia. Solo una minima parte viene spedita oltre questi confini a causa della loro delicatezza e breve “vita da scaffale”.
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