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Il caso

La Regione si "dimentica" dei rider...troppa fretta di chiudere il bilancio

Bocciato l'ordine del giorno a firma Pd per la tutela dei lavoratori vulnerabili

Glovo introduce il "bonus caldo estremo" per i rider, ma 5 centesimi non salvano dai rischi delle alte temperature

Rider Glovo

Restano fuori, ancora una volta, dalle stanze del palazzo della Regione Piemonte, i lavoratori vulnerabili. Se ne parlerà, forse, a settembre. 

La lotta contro il tempo per l'approvazione dell'assestamento di bilancio previsivo 2025-2027 (avvenuta lunedì scorso), che ha ufficializzato - non senza qualche protesta - l'aumento dell'addizionale regionale Irpef per il ceto medio piemontese, a partire dal prossimo anno, ha lasciato fuori i rider. Sì a un fondo per le donne vittime di violenza economica, per la disabilità, per il sostegno alle famiglie e ai servizi socio-sanitari, ma nessuna iniziativa per i quasi 3mila fattorini in giro in bici o scooter ogni giorno per le città del Piemonte.

L'ordine del giorno a prima firma della consigliera regionale Laura Pompeo (Pd), collegato all’assestamento di bilancio, con cui si chiedeva alla Regione di iniziare a intavolare un discorso per consentire ai rider un lavoro "sostenibile, etico e rispettoso della dignità umana", spiega Pompeo, non s'ha da fare. L'atto è stato respinto, mentre “la condizione dei rider è sempre più drammatica: crescono di numero e restano esposti a sfruttamento e precarietà. Servono tutele vere, sicurezza e diritti esigibili. Ma a Cirio e al centrodestra questi lavoratori non interessano", attacca Pompeo.

L'ordinanza "anti-caldo", emessa a inizio luglio dal governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio per garantire l'incolumità dei lavoratori più esposti alle alte temperature estive, era stata infatti un'arma a doppio taglio per i rider.

Alcuni operatori - Deliveroo e Glovo -, hanno bloccato il servizio a pranzo in caso di rischio caldo alto, motivandolo come "tutela dei lavoratori", ma senza un compenso. Just Eat aveva dato la possibilità ai rider di non lavorare ma, anche in questo caso, senza un compenso. Chiedendo, di fatto, ai propri collaboratori di scegliere tra salute e lavoro.

“I rider, in particolare, operano in condizioni spesso insicure, con compensi bassi, assenza di tutele contrattuali e gravi rischi per la salute. È inaccettabile considerare il loro impiego come semplice lavoro autonomo: si tratta, piuttosto, di una negazione strutturale dei diritti dei lavoratori, che compromette la sicurezza e il benessere delle persone coinvolte” incalza Pompeo.

“Con questo odg chiedevo di dare attuazione a collaborazioni più strette con i Comuni per allestire spazi coperti e attrezzati con i servizi primari, iniziative di sensibilizzazione per i cittadini affinché comprendano le condizioni di lavoro dei rider e campagne indirizzate ai datori di lavoro per rafforzare la consapevolezza del loro dovere morale nei confronti dei lavoratori. Inoltre, la Regione si è impegnata a stanziare fondi per supportare misure di sicurezza e percorsi di formazione destinati ai rider, nonché a prevedere risorse dedicate al sostegno dei lavoratori nei periodi caratterizzati da condizioni meteorologiche estreme prolungate, per cui sono impossibilitati al lavoro” aggiunge la consigliera dem. 

In parallelo, l'impegno del Pd in Governo, attraverso la Proposta di Legge Griseri Prisco, a prima firma dell'onorevole Chiara Gribaudo (Pd) e appoggiata dal primo cittadino di Torino Stefano Lo Russo. Proposta che prevederebbe un fondo in grado di coprire fino al 50% dello stipendio giornaliero dei rider, entro una copertura massima di 10 milioni di euro, per garantire, anche in caso di condizioni climatiche eccezionali, uno stipendio a questi lavoratori fragili. 

Ma la strada sembra ancora lunga.

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