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Il caso

"Rispedisco le accuse al mittente", ma Schael diventa colui che non si può nominare

Così l'assessore alla Sanità Federico Riboldi replica agli attacchi dei sindacati

Alle Molinette come nella soap "Cuori": si intrecciano  interventi chirurgici a cuore aperto, triangoli amorosi (forse) e lotte intestine

Riboldi, "Delia Brunello" e Schael

Questa mattina i sindacati medici non ce l'hanno fatta più e hanno parlato. "Non si può giocare con la salute dei cittadini", scrivono con una nota congiunta Fp Cgil, Anaao Assomed, Aaroi Emac, Uilfpl e Fassid. Sul piatto c'è "l'assurda e pericolosa situazione" in cui versa Città della Salute nelle ultime settimane. "Lasciata senza una direzione", senza un'ammissione, di fatto, che è arrivata solo poche ore dopo dall'assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi. La prima occasione in cui, ufficialmente, si parla di "decisione di cambiare la governance".

La sfiducia nei confronti del teutonico commissario Thomas Schael, traballava da mesi e la goccia del proverbiale vaso - o la palla colta al balzo, a seconda dei punti di vista - sarebbe stata la sentenza del Tribunale del Lavoro - non impugnata da Schael - che ha confermato la condotta antisindacale del commissario.

"Nessuna influenza esterna", dice Riboldi, difendendosi dalle insinuazioni di chi aveva parlato di una "decisione indotta". Ma una "presa d’atto dell’assenza della serenità necessaria per portare all’interno di Città della Salute il cambiamento che avevamo auspicato e per il quale avevamo incaricato una figura professionale di riconosciuta professionalità come l’attuale Commissario Thomas Schael aggravate dalla condanna", spiega Riboldi. Ed è la prima volta, sul fondo della sua lettera di replica, che lo nomina. Sembrava quasi Lord Voldemort: "Colui che non deve essere nominato".

Dai sindacati però non ci stanno allo scaricabarile: "Le responsabilità sono condivise, non vanno imputate solo a Schael. Basta con decisioni roboanti", continuano.

Mentre arrivano già le prime reazioni dall'opposizione: "Finalmente Riboldi ci mette la faccia, il pasticcio di Città della Salute è una responsabilità tutta sua. Forse sarebbe stata necessaria maggior prudenza o miglior preparazione: la più grande azienda ospedaliera del Piemonte non può restare nell'incertezza", la replica caustica del consigliere regionale e vicepresidente della commissione Sanità Daniele Valle (Pd).

Ma mentre la politica si accapiglia chi si occuperà delle liste d'attesa?

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