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Primati torinesi
19 Agosto 2025 - 17:55
Via Roma viene riprogettata con stile razionalista fra 1931 e 1937 da Marcello Piacentini
Con 18 chilometri complessivi di portici, di cui 12,5 km continui, Torino detiene il primato della più ampia area pedonale coperta d’Europa. Questo sistema permette di attraversare a piedi gran parte della città rimanendo protetti dalle intemperie ed è oggi considerato una delle infrastrutture urbane a uso pedonale più estese e significative del continente.
La nascita dei portici torinesi è legata alla volontà della Casa Savoia, che li concepì come strumenti funzionali alla corte. Dovevano consentire al sovrano e alla famiglia reale di spostarsi a piedi, all’asciutto, in qualsiasi stagione, raggiungendo i luoghi di potere, culto o svago senza esporsi a pioggia, neve o sole. Fu Vittorio Emanuele I, nel XIX secolo, a volere il celebre asse porticato che collega Palazzo Reale a Piazza Vittorio Veneto per raggiungere comodamente la Gran Madre.
1606: Carlo Emanuele I ordina la costruzione dei primi portici intorno a Piazza Castello, su progetto di Ascanio Vitozzi.
1615: completato il tratto tra via Barbaroux e Palazzo di Città.
1630-50: nascono i portici di piazza San Carlo, opera di Carlo e Amedeo di Castellamonte.
1673: realizzate le arcate monumentali di via Po, sempre a firma Castellamonte.
XVIII secolo: Filippo Juvarra realizza i portici dei quartieri militari (1716-1728). Benedetto Alfieri interviene su piazza Palazzo di Città.
Ottocento:
Piazza Vittorio Veneto (Giuseppe Frizzi, dal 1825) diventa la piazza porticata più grande d’Europa.
Seguono piazza Carlo Felice e corso Vittorio Emanuele II (Carlo Promis, 1850).
Piazza Statuto è completata nel 1863.
Novecento:
Via Roma viene riprogettata con stile razionalista fra 1931 e 1937 da Marcello Piacentini.
Si aggiungono i tratti di via Sacchi, via Nizza, corso Vinzaglio, via Cernaia e via Pietro Micca.
Oggi i portici rappresentano un’infrastruttura pedonale strategica che collega nodi commerciali, culturali e residenziali del centro cittadino. Oltre alla funzione protettiva, costituiscono spazi di socialità e transito ad alta frequentazione, ospitando negozi storici, caffè, librerie, mercati, fiere e passeggi pubbliche.
Il loro consolidato utilizzo nei percorsi turistici e nelle politiche di rigenerazione commerciale rende i portici un unicum europeo, non solo per estensione, ma anche per continuità storica e coerenza architettonica. Dal punto di vista normativo, molte delle arcate sono tutelate come beni monumentali e inserite in piani di conservazione urbana. Torino ha recentemente avviato ulteriori interventi di valorizzazione illuminotecnica, pavimentazione e controllo del traffico per estendere la fruizione pedonale in continuità con questo patrimonio storico.
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