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Raduni in piazza: Liccione, ex leader No Green Pass, indagato per istigazione (dopo 4 anni)

Ma Liccione è indagato anche per "La variante torinese": falso ideologico in atto pubblico e appropriazione indebita

Marco Liccione, 36 anni, ex leader dei No Green Pass

Marco Liccione, 36 anni, ex leader dei No Green Pass

Quattro manifestazioni No Green Pass, da marzo a dicembre 2021, durante la pandemia. E’ indagato a Torino Marco Liccione, 36 anni, ex leader dei No Green Pass e promotore di numerosi raduni sotto la Mole durante il Covid. Liccione è indagato (il fascicolo in procura è in mano alla pm Valentina Sellaroli) per istigazione a disobbedire alle leggi, reato che gli viene contestato per alcuni comportamenti che avrebbe adottato durante le manifestazioni di cui sopra, ad esempio il 20 marzo 2021 quando c’erano state 30 multe tra i No Green Pass tra chi non indossava la mascherina e chi aveva violato la “zona rossa”. Oppure l’11 settembre 2021, giorno in cui a Torino era arrivato l’ex premier Giuseppe Conte. Quel giorno, c’erano stati spintoni e momenti di tensione. Liccione è indagato anche per il raduno del 18 dicembre 2021, quando c’erano stati insulti a Draghi e a Figliuolo. Ma l’ex leader dei No Green Pass è sotto indagine (la pm è Fabiola D’Errico) anche per degli episodi risalenti al 30 maggio di quest’anno e i reati sono falso ideologico in atto pubblico e appropriazione indebita. In questo caso però per Liccione, difeso dall’avvocato Gilberto Comotto, non si parla di manifestazioni bensì dell’associazione “La variante torinese”, da lui creata insieme ai suoi famigliari e del quale era presidente. Liccione parla di «congiura» e di «soggetti che si sono presi l'associazione e pensano che con carte false si potrà andare avanti, senza un confronto pubblico perché hanno altarini e scheletri nell'armadio, oltre a spargere menzogne».

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