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Ambiente

Torino e la sua "anima verde": tra storicità e rigenerazione urbana

Torino dispone di aree verdi di rilievo storico e progettuale che svolgono funzioni ambientali, culturali e sociali

Torino e la sua "anima verde"

Situato lungo la riva sinistra del Po nel quartiere San Salvario, il Parco del Valentino è tra i più antichi e conosciuti della città

Torino dispone di aree verdi di rilievo storico e progettuale che svolgono funzioni ambientali, culturali e sociali. Due esempi emblematici sono il Parco del Valentino e il Parco Dora, poli distinti per origine e significato urbano.

Situato lungo la riva sinistra del Po nel quartiere San Salvario, il Parco del Valentino è tra i più antichi e conosciuti della città. Le sue origini risalgono al XVII secolo, ma la configurazione romantica attuale è frutto di interventi ottocenteschi, in particolare del paesaggista Barrillet‑Dechamps. Il parco ospita circa 1.800 alberi di alto fusto e una fauna aviaria diversificata, con numerose specie adattate all’ambiente fluviale, come aironi e germani reali. Al suo interno si trovano elementi architettonici e artistici: il Borgo Medievale (costruito nel 1884 in occasione dell’Esposizione Generale Italiana), la Fontana dei Dodici Mesi (realizzata nel 1898), statue commemorative e monumenti, che ne consolidano il valore culturale. Negli ultimi anni è in corso un piano di riqualificazione che ne migliora l’accessibilità, integra nuovi spazi pedonali ed elimina barriere fisiche per collegarlo alla biblioteca civica di Torino Esposizioni. Parte di questo progetto è finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e mira ad aumentarne la "produttività ecologica" e la fruibilità urbana.

Il Parco Dora copre circa 456.000–420.000 m² nell’area di Spina 3, sviluppata sul tracciato di un’ex zona industriale delle Ferriere Fiat, Michelin e altri impianti produttivi. I progetti di rigenerazione urbana, nati da un concorso internazionale con protagonisti come Jean‑Pierre Buffi e Andreas Kipar, sono stati lanciati nel 2004 e realizzati per l’Unità d’Italia. Il parco è suddiviso in lotti (Vitali, Ingest, Valdocco, Mortara e Michelin) che integrano ambienti verdi con preesistenze industriali riconvertite, come la torre di raffreddamento Michelin, il capannone dello strippaggio e le vasche di decantazione. È stata valorizzata anche la sponda della Dora Riparia, nell’ambito del progetto “Torino Città d’Acque”. Il fiume è tornato accessibile e attraversato da percorsi ciclopedonali, oltre al ponte pedonale dedicato alle "Vittime dell’immigrazione". Nel 2021 sono stati inaugurati i lotti Valdocco Nord e Iron Valley, completando la trasformazione pubblica dell’area in un “parco culturale”. Gli interventi si inseriscono nel programma di rigenerazione periferica "Periferie AxTO". Il parco non è solo un polmone verde: è uno spazio attrezzato per il tempo libero, eventi pubblici (come il Kappa FuturFestival), sport, incontri sociali e memoria urbana.

Il sistema dei parchi torinesi comprende tanto luoghi storici come il Valentino, simbolo della tradizione urbana e culturale, quanto aree rigenerate come il Parco Dora, esempio di trasformazione post-industriale. Entrambi contribuiscono a migliorare la qualità della vita in città, offrendo spazi verdi fruibili, funzionali e valorizzati sotto il profilo ambientale, sociale e progettuale.

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