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La salute della città

Torino dichiara guerra alle zanzare: ecco le nuove regole per prevenire i focolai in città

Un piano di prevenzione condiviso: Comune e residenti insieme contro il rischio sanitario legato agli insetti

Torino dichiara guerra alle zanzare: ecco le nuove regole per prevenire i focolai in città

Anche per il 2025 Torino rinnova la sua battaglia contro le zanzare, con un’ordinanza che punta a ridurre la proliferazione degli insetti più fastidiosi dell’estate. Oltre al disagio provocato dalle punture, le zanzare rappresentano un rischio sanitario, dal momento che possono veicolare malattie come Dengue, Chikungunya e West Nile. Il provvedimento rientra nel progetto regionale di lotta biologica e integrata, cofinanziato al 50% dal Piemonte. Al centro ci sono interventi che non arrecano danni all’uomo e all’ambiente ma che mirano a eliminare i focolai larvali in città.

L’ordinanza non riguarda solo le aree pubbliche: anche i cittadini sono chiamati a fare la propria parte. Tra le disposizioni principali c’è il divieto di abbandonare contenitori o oggetti che possano trasformarsi in piccole “piscine” per le larve: copertoni, bidoni, bottiglie, barattoli, ma anche sottovasi e annaffiatoi. Chi possiede terrazzi o giardini dovrà controllare regolarmente caditoie, grondaie e vaschette dei condizionatori, svuotandole o trattandole con prodotti antilarvali autorizzati dal Ministero della Sanità.

Particolare attenzione viene chiesta anche nei cimiteri, dove l’acqua nei vasi dei fiori può diventare un punto di riproduzione ideale per le zanzare. In questi casi l’ordinanza prevede la sostituzione frequente dell’acqua, l’utilizzo di sabbia umida o, per chi lo desidera, l’aggiunta di prodotti antilarvali specifici. Lo stesso vale per piscine e fontane ornamentali non in funzione: dovranno essere svuotate o sottoposte a trattamenti larvicidi settimanali.

Il Comune ricorda inoltre che, in presenza di focolai di particolare intensità o di casi sospetti di malattie trasmesse da zanzare, saranno disposti interventi urgenti e mirati, anche in aree private, con la possibilità di addebitare i costi ai proprietari inadempienti. Chi non rispetta le regole rischia multe da 25 a 500 euro. Una sanzione che vuole essere soprattutto un deterrente: l’obiettivo dell’amministrazione è quello di responsabilizzare i cittadini, trasformandoli in protagonisti della prevenzione.

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