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Cambiamento climatico
25 Agosto 2025 - 22:05
La domanda può sembrare provocatoria, ma il rischio legato all’innalzamento dei mari non riguarda soltanto le città costiere. Il nuovo allarme arriva da uno studio pubblicato sulla rivista PNAS, che analizza le conseguenze dello scioglimento della calotta glaciale antartica occidentale: se dovesse collassare del tutto, il livello medio degli oceani si alzerebbe di oltre 3 metri. Uno scenario capace di cambiare la geografia del pianeta e di cancellare intere porzioni di litorale, Italia compresa.
Secondo le simulazioni, le zone più vulnerabili sono quelle dell’Alto Adriatico. Venezia, già oggi fragile e dipendente dal sistema Mose, verrebbe sommersa insieme al Polesine, al Delta del Po e a città come Ravenna. Anche la Riviera romagnola, con località turistiche come Rimini, Riccione e Cattolica, risulterebbe gravemente compromessa.
Il fenomeno non risparmierebbe il Tirreno: in Toscana rischierebbero di finire sott’acqua la Versilia, la Marina di Pisa, Livorno e parte della costa grossetana. Nel Lazio, tra le aree più esposte ci sono il litorale romano – da Fiumicino a Ostia – e il golfo di Gaeta, mentre in Campania le inondazioni minaccerebbero non solo Napoli ma anche il litorale Domizio e la piana del Sele.
Anche il Sud Italia è a rischio. In Puglia verrebbe colpita in particolare l’area del golfo di Manfredonia; in Basilicata e Calabria sarebbero in pericolo le zone di Metaponto e della piana di Sibari. In Sicilia, a rischio le coste di Catania, mentre la Sardegna vedrebbe sommerse aree chiave come il golfo di Cagliari e Oristano.
Negli ultimi decenni il livello del mare è già cresciuto di diversi centimetri, ma gli scenari futuri appaiono molto più drammatici. La fusione dei ghiacci della Groenlandia e dell’Antartide, insieme all’espansione termica degli oceani, contribuisce a una crescita che oggi viene stimata in circa 370 miliardi di tonnellate di ghiaccio perso ogni anno.
Lo studio degli scienziati dell’Università del Nuovo Galles del Sud di Sydney mostra che un oceano più caldo di soli 2 °C potrebbe portare, nell’arco di mille anni, a un innalzamento medio di quasi 4 metri. Ma il punto di non ritorno, una volta superato, innescherebbe un processo irreversibile: i ghiacci antartici continuerebbero a sciogliersi per secoli, facendo aumentare i mari ben oltre i 3 metri ipotizzati inizialmente.
Gli esperti sottolineano che il destino delle città costiere dipende dalle scelte attuali: ridurre drasticamente le emissioni di gas serra è l’unico modo per rallentare lo scioglimento e guadagnare tempo. Senza interventi rapidi, scenari come Venezia sommersa o Napoli parzialmente cancellata dalle mappe rischiano di diventare realtà.
E Torino? La città non è direttamente minacciata dal mare, ma il suo futuro resta strettamente legato a quello delle zone costiere italiane: l’economia, i flussi migratori e la stabilità del Paese verrebbero travolti dalle conseguenze del cambiamento climatico. In altre parole, nessuno può sentirsi davvero al sicuro.
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