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Ambiente

Torino: l’acqua pubblica tra tradizione e gestione sostenibile

L’approvvigionamento idrico pubblico si articola tra la storica presenza delle fontanelle chiamate torèt e la gestione moderna

Torino

I torèt sono fontanelle in ghisa

A Torino, l’approvvigionamento idrico pubblico si articola tra la storica presenza delle fontanelle chiamate torèt e la gestione moderna del servizio idrico da parte della società SMAT.

I torèt sono fontanelle in ghisa, color verde bottiglia, caratterizzate da una piccola testa di toro dalla cui bocca sgorga acqua potabile. Progettate come elementi funzionali e simbolici, sono nate nel 1862 su idea dell’ingegnere Edoardo Pecco, dopo una delibera comunale che ne prevedeva l'installazione in punti chiave della città. Attualmente ne esistono oltre 800 distribuiti su tutto il territorio urbano, con particolare concentrazione nei giardini, piazze e nei pressi dei mercati.

Il funzionamento a flusso continuo garantisce una ricircolazione costante dell’acqua, prevenendo ristagni, incrostazioni o contaminazioni batteriche. L’acqua non utilizzata viene restituita alle falde o ai corpi idrici superficiali, contribuendo al miglioramento ambientale del ciclo medesimo.

La gestione e manutenzione dei torèt è affidata alla SMAT (Società Metropolitana Acque Torino), azienda pubblica che opera nel servizio idrico integrato, di cui il Comune detiene circa il 65% delle azioni.

Un'iniziativa recente, denominata SuperToret, ha puntato alla sostenibilità ambientale: nel giardino Marie Curie, le acque non utilizzate da un torèt sono convogliate in una cisterna sotterranea di 10 m³, per essere poi impiegate nell’irrigazione di orti urbani e aree verdi circostanti, riducendo così sprechi e costi idrici.

Accanto alla gestione tradizionale, si registra interesse crescente verso le case dell’acqua: postazioni pubbliche che erogano acqua trattata, naturale o frizzante, spesso con modalità moderne ed eco-compatibili. A livello nazionale, queste installazioni sono diffuse per favorire un consumo responsabile e ridurre l’uso di plastica monouso. A Torino, tuttavia, le fontanelle torèt rimangono centrali nell’offerta quotidiana, pur nell’ambito di una gestione pubblica evoluta.

La centralità dei torèt nella cultura cittadina emerge anche da iniziative culturali come il progetto “I Love Toret”, che incoraggia l’adozione simbolica, la valorizzazione storica e la salvaguardia di queste fontanelle con interazioni tra cittadini, volontariato e amministrazioni.

Il modello torinese di erogazione dell’acqua si fonda su un simbolo storico, i torèt, gestiti da una società pubblica (SMAT) secondo criteri igienici e ambientali rigorosi. Progetti innovativi come il “SuperToret” evidenziano l’impegno verso una gestione sostenibile. Accanto a questo patrimonio si collocano tendenze emergenti come le case dell’acqua, orientate alla riduzione dei rifiuti plastici. Complessivamente, l’acqua pubblica a Torino si configura come combinazione di patrimonio identitario, efficienza gestionale e orientamento verso pratiche ambientali più responsabili.

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