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L'ADDIO
29 Agosto 2025 - 20:10
Un lungo applauso ha rimbombato tra le eleganti colonne del Duomo torinese, dove si sono celebrati i funerali dell’arcivescovo emerito di Torino, Cesare Nosiglia, scomparso il 27 agosto al Cottolengo di Chieri.
All’unisono centinaia di mani hanno applaudito insieme al passaggio della sua bara. Un ultimo saluto al vescovo “amico” degli ultimi, colui che non ha mai lasciato indietro nessuno.
«Instancabile», l’ha ricordato il Cardinale Roberto Repole officiando la cerimonia.
«La sua agenda non prevedeva pagine bianche. Era sempre in movimento».
Durante i funerali, è stato letto un messaggio di Papa Leone XIV, che ha definito Nosiglia come «un pastore mite e saggio, sempre fedele al popolo e sollecito verso le persone più fragili».
L’arcivescovo si è infatti sempre dedicato ai problemi sociali, ascoltando e lottando con chi in difficoltà. A partire dai lavoratori.
A testimonianza di questo suo spirito solidale, le tantissime persone riunitisi oggi pomeriggio per rendergli omaggio, tra cui la comunità ebraica, musulmana e rom.
«Per noi ha fatto tantissimo», raccontano Nadia e le figlie Nikita e Naomi, appartenenti all’Associazione Aizzo rom e sinti. «Aiutava chi poteva anche trovandogli lavoro, portando da mangiare. Veniva da noi ogni Natale e ogni volta era davvero una festa: tutti si radunavano vicino per ascoltarlo».
«Gli saremo grati e riconoscenti per sempre», ha concluso la segretaria dell’Associazione, Simonetta.
In rappresentanza della sua amicizia con i lavoratori, ha partecipato alla cerimonia anche Edi Lazzi, segretario generale Fiom-Cgil Torino, che ha commentato: «Ricordo che nella vicenda Embraco andò a distribuire i viveri in prima persona. Lascia un’eredità importante che il cardinale Repole saprà raccogliere nl migliore dei modi. Serve una Chiesa forte che si faccia sentire e che dia il proprio contributo per il rilancio di Torino».
«Accoglieva tutti quelli che avevano bisogno - ha ricordato Ernesto Oliviero, fondatore del Sermig - Era presente giorno e notte, vicino alle tematiche del lavoro. Come nel caso dell’Embraco. Si merita che la Città di ricordi di lui amandolo».
E Torino, tra commozione e vicinanza, lo ha amato.
«Gli ho voluto un bene immenso» ha detto commossa Suor Ruby, che lo ha accompagnato durante il suo operato e che gli è rimasta accanto anche nell’ultimo periodo. A braccetto con lei, stretta forte, la cugina del monsignore accerchiata da persone addolorate per la perdita di Cesare Nosiglia, ma anche grate per tutto il bene è riuscito a fare.
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