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La proposta di legge

Costruire a un passo dai cimiteri o quasi: le zone meno... “rispettose”

Con la modifica si ridurrebbe la zona entro la quale non è possibile costruire: da 200 a 50 metri dai campi santi

Cimitero

Tombe profanate nel cimitero di Caravino

Saranno zone forse un po' meno «rispettose» ma più utili ai vivi.

E' stata approvata stamattina in Consiglio regionale la richiesta di modifica di Legge che chiede al Parlamento di semplificare gli interventi edilizi in prossimità delle aree cimiteriali della Regione.

Una deroga, di fatto, alla distanza minima di rispetto dai cimiteri, attualmente fissata a 200 metri, sull'onda di quanto già fatto in altre Regioni, tra cui il Veneto.

«Sarebbe un’applicazione più elastica», spiega Silvio Magliano (Moderati), che ha presentato il testo. Nella direzione di venire incontro alle esigenze del territorio e «risolvere le problematiche che giungono dagli Amministratori locali», aggiunge Magliano.

Se il Parlamento accogliesse la richiesta, così, sarebbe possibile costruire fino - ma non oltre - i 50 metri dai cimiteri, “sbloccando” anche eventuali interventi in essere prima dell’entrata in vigore del Testo unico sulle norme sanitarie del 2002, ma poi sospesi per via delle restrizioni intervenute.

«Numerosi sindaci mi hanno interpellato per sottolineare l’importanza di porre mano alla normativa», spiega il presidente della commissione Ambiente in Regione Sergio Bartoli (Moderati). Soprattutto i più piccoli.

Una paletto che attualmente limita anche gli interventi di ampliamento per le imprese. In questo senso la modifica costituirebbe «una risposta nella direzione della semplificazione delle norme urbanistiche attuali» conclude Gallo.

Dalla votazione - cui 40 consiglieri hanno risposto favorevolmente - si sono astenuti i membri di Alleanza Verdi Sinistra e Movimento 5 Stelle, che tacciano l’atto di essere «l’ennesimo tentativo di costruire nei centri urbani, tramite sanatoria», così la capogruppo Alice Ravinale (Avs) e il consigliere Alberto Unia (M5s).

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