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Il discorso del nuovo ceo

Ecco il piano di Stellantis: battere cassa all'Europa (e vola in Borsa)

Filosa: "Super incentivi per le piccole auto". Ma i nuovi modelli sono negli USA e la Grande Panda va in Algeria

Stellantis batte cassa all'Europa e vola in Borsa

Nuovi posti di lavoro (in Algeria), vendite di auto (cinesi) decuplicate e nuovi modelli in arrivo (negli USA). Il nuovo piano industriale di Stellantis comincia a prendere forma e questa volta il ceo Antonio Filosa convince anche i mercato, a giudicare dall’esplosione in Borsa appena le agenzie hanno cominciato a rilanciare le sue dichiarazioni. E la cara vecchia Europa, e in particolare l’Italia? «Deve darci incentivi per fare piccole auto».

Filosa ha parlato alla Autumn Conference 2025 di Kepler Cheuvreux, pur precisando di non voler anticipare i suoi piani o le previsioni finanziarie, ma puntando comunque a rassicurare analisti e mercati: «I volumi sono in crescita, si vedrà nel quarto trimestre» quando tutti gli indicatori aziendali dovrebbero tornare positivi.

«Crediamo che avremo risultati visibili ovunque - ha detto -, ma sicuramente gli Stati Uniti sono la priorità numero uno ed è lì che stiamo concentrando la maggior parte dei nostri sforzi». Lì dove il suo predecessore Carlos Tavares naufragò paurosamente, Filosa - che è di casa - punta a recuperare quote di mercato importanti con il lancio di sette nuovi modelli, a cominciare dal ritorno della Jeep Cherokee. «La gestione rigorosa delle nostre scorte, assieme al successo del lancio dei nuovi prodotti, creerà lo slancio e la dinamica di crescita di cui abbiamo bisogno anche per la nostra impronta industriale», ha detto Filosa. «Comprendiamo perfettamente l'obiettivo dell'amministrazione Trump: vuole riportare gli investimenti, l'assemblaggio e la creazione di posti di lavoro negli Stati Uniti. Lo abbiamo capito molto chiaramente e vogliamo lavorare di conseguenza».

Se gli USA sono il focus, l’altra faccia della medaglia è il business cinese, che Stellantis cavalca con il partner Leapmotor: «Prima il modello di punta vendeva meno di 5.000 unità al mese. Ora in Cina siamo a 50.000». Leapmotor, inoltre, sbarcherà a breve anche in Sudamerica, ma è la domanda globale che «sta aumentando, al punto che il mese scorso ha venduto più Bev di BYD in Germania. Abbiamo recentemente annunciato - ha aggiunto - una collaborazione industriale con Leapmotor, che consiste nel fornire loro parte della capacità di uno dei nostri stabilimenti spagnoli. E poi c'è uno scambio di know-how che sta avvenendo a livello di fornitori, gestione dei costi e competitività dei costi, tecnologie software, e questo sta andando molto bene».

Leapmotor è una delle chiavi anche per Medio Oriente e Africa, e non a caso Filosa dice che «entro il primo trimestre del prossimo anno condividerò con gli investitori, in occasione del Capital market day, il nostro nuovo piano strategico e industriale, ma le nostre ambizioni per il Medioriente e l'Africa sono elevate. Credo che il motore sia la localizzazione dei prodotti. Credo che abbiamo una presenza industriale molto buona in quella zona, molto competitiva, e vogliamo sfruttarla con i prodotti giusti». A cominciare dalla Fiat Grande Panda, di cui nei giorni scorsi è stata annunciata la produzione anche in Algeria. E al riguardo il ceo di Fiat, Olivier Francois, dice senza mezzi termini: «Vogliamo promuovere l'industria locale e il trasferimento tecnologico, creare migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti, promuovere le competenze e il know-how locale». A Mirafiori fischiano malamente le orecchie...

Lo storico stabilimento di Torino, al pari degli altri italiani, manca infatti nella lunga dissertazione di Filosa. Che però sembra riferirsi alla Fiat 500 Ibrida, in arrivo a novembre, quando parla di «auto di piccole dimensioni, che inquinano sempre meno e hanno emissioni di CO2 inferiori rispetto a un'auto più grande». Auto per cui chiede «super incentivi» all’Europa, facendo seguito al discorso sullo stato dell’Unione, l’altro giorno, della presidente Ursula von der Leyen che addirittura si è spinta a parlare di «e-car europea», ma precisando che «il futuro sarà elettrico». «Per noi - ha spiegato Filosa - l'Europa rappresenta uno dei principali generatori di volume. Prima del Covid l'industria europea era a circa 19 milioni di unità, adesso siamo sulla strada per arrivare a 15 milioni. L'industria europea è l'unica tra le grandi regioni che sta diminuendo così rapidamente». Dunque, la soluzione è introdurre incentivi ai consumatori perché «con la possibilità di sostituire un'auto vecchia con una più nuova l'ambiente ne trarrà ovviamente beneficio. L'industria ne trarrà un beneficio immediato perché si tratta di una domanda aggiuntiva. E questo significa più posti di lavoro».

Un discorso che per il momento è piaciuto ai mercati: alle 17.30 a Piazza Affari il titolo Stellantis segnava +9,18% attestandosi a 8,14 euro ad azione.

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