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Torino: 500mila dollari dal Global Cities Fund per l’inclusione lavorativa dei rifugiati

Il progetto prevede la creazione di corridoi migratori etici. Lo Russo: “Accoglienza è caratteristica distintiva della nostra identità”

Migranti profughi accoglienza via traves

Migranti accolti al centro di primissima accoglienza di via Traves, 2023

Torino è una delle sei città al mondo scelte dal Mayors Migration Council (MMC) per ricevere fino a 500mila dollari dal Global Cities Fund for Migrants and Refugees, insieme a Boston (USA), Kanifing (Gambia), Koboko (Uganda), Manta (Ecuador) e Quezon City (Filippine).

Con il progetto “Corridoi lavorativi: dai progetti al processo”, Torino sperimenterà un programma di mobilità tra Uganda e Italia che mette in contatto i rifugiati con opportunità di lavoro, offrendo servizi di collocamento, formazione pre-partenza, supporto linguistico e assistenza completa.

“Torino ha accolto persone in cerca di una vita migliore e abbiamo fatto dell'accoglienza una caratteristica distintiva della nostra identità”, ha affermato il sindaco Stefano Lo Russo. “Il Fondo globale ci permette di andare oltre, sperimentando un percorso di mobilità lavorativa che mette in contatto chi cerca lavoro in Uganda con le esigenze di manodopera in Italia. Con il giusto sostegno possiamo costruire corridoi migratori etici e sostenibili”.

Dal suo avvio, il Fondo ha mobilitato 28 milioni di dollari, sostenuto iniziative in 26 città e migliorato la vita di oltre 100mila migranti, rifugiati e membri delle comunità locali. “Siamo orgogliosi di aiutare le città a trasformare la migrazione in un vantaggio competitivo, favorendo la prosperità non solo dei nuovi arrivati, ma di tutti”, ha dichiarato la direttrice esecutiva del MMC Vittoria Zanuso.

Il programma è reso possibile grazie all’Agenzia svizzera per lo sviluppo e la cooperazione, alla Fondazione Conrad N. Hilton e alla Fondazione IKEA, con il supporto tecnico di C40 Cities, Metropolis, UN-Habitat, OIM, UNHCR e UCLG.

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