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L'iniziativa

INPS nelle portinerie di comunità: al via la sperimentazione in Piemonte

Da ottobre operatori dell'istituto previdenziale offrono supporto su assegno unico, bonus infanzia e altri strumenti di inclusione sociale ogni 15 giorni negli spazi della rete territoriale

INPS nelle portinerie di comunità: al via la sperimentazione in Piemonte

Le portinerie di comunità, spazi sociali che operano in sinergia con gli enti pubblici come ponte tra istituzioni e cittadinanza, si arricchiscono di un nuovo servizio grazie alla collaborazione con INPS Piemonte. Dopo l'adesione al protocollo nazionale INPS per tutti, a luglio 2025 è stato siglato un accordo regionale tra l'istituto previdenziale e la Rete italiana di cultura popolare, che ha dato il via da ottobre a una sperimentazione sul territorio.

L'iniziativa prevede la presenza fisica dell'INPS nelle portinerie ogni 15 giorni, con uno spazio dedicato all'incontro diretto con i cittadini. Gli operatori offriranno supporto su temi cruciali come assegno unico, bonus infanzia, fondo sociale e altri strumenti di tutela e inclusione sociale. L'obiettivo è intercettare chi, per mancanza di competenze digitali o strumenti adeguati, rischia di rimanere escluso dall'accesso ai servizi previdenziali e assistenziali.

Vincenzo Ciriaco, direttore regionale INPS Piemonte, ha sottolineato come il protocollo rappresenti un passo concreto per ridurre il divario digitale e non lasciare indietro le fasce più vulnerabili della popolazione. «Il digitale non deve essere una barriera, ma un ponte verso il diritto», ha dichiarato, evidenziando l'importanza della collaborazione con reti territoriali e operatori sociali per rafforzare l'inclusione e garantire a ogni cittadino l'accesso alle prestazioni cui ha diritto.

La presenza dell'INPS si inserisce in un ecosistema già attivo nelle portinerie, che spazia dal lavoro in collaborazione con i centri per l'impiego alla salute, dall'abitare alla migrazione, passando per i diritti, le questioni di genere e l'ambiente. Chiara Saraceno, presidente della Rete italiana di cultura popolare, ha definito le portinerie di comunità una nuova infrastruttura sociale radicata nei quartieri, capace di generare soluzioni condivise ai bisogni complessi evitando frammentazioni e sovrapposizioni tra i servizi.

Il modello piemontese sta già suscitando interesse in altre regioni: la portineria di comunità di Milano è in dialogo con INPS Lombardia, mentre sono in corso contatti per attivare collaborazioni simili nelle nuove portinerie in partenza a Palermo e Agrigento con le sedi siciliane dell'ente.

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