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Il caso

Coldiretti preme sul rapporto tra Torino e le valli: «Ci dev'essere un rapporto alla pari»

Al seminario “La città incontra l’agricoltura di montagna” si è discusso del rapporto metromontano. Focus anche sull’agricoltura

Coldiretti preme sul rapporto tra Torino e le valli: «Ci dev'essere un rapporto alla pari»

Paolo Chiavarino al seminario “La città incontra l’agricoltura di montagna”

Torino e le sue valli alpine devono costruire un legame più stretto, capace di mettere l’agricoltura al centro delle politiche di sviluppo economico e sociale. È il messaggio emerso dal seminario organizzato da Coldiretti Torino dal titolo “La città incontra l’agricoltura di montagna”, dedicato alla promozione del rapporto metromontano tra il capoluogo subalpino e i sistemi agricoli delle vallate torinesi.

L’incontro ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali e accademici: tra gli altri, Carlo Loffreda, direttore di Coldiretti Torino; Filippo Barbera, docente dell’Università di Torino; Guido Bolatto, segretario generale della Camera di Commercio di Torino; Diego Mele, sindaco di Borgone e membro UNCEM Piemonte; Paolo Chiavarino, assessore comunale al commercio; Sonia Cambursano, consigliera delegata metropolitana; e Marco Gallo, assessore regionale alla montagna. Ha chiuso i lavori il presidente di Coldiretti Torino Bruno Mecca Cici.

In un videomessaggio, il presidente nazionale Ettore Prandini ha spiegato come la nuova legge sulla montagna, che contiene molti punti voluti fortemente da Coldiretti, “sia un punto di partenza per portare nell’agricoltura di montagna sperimentazione e quindi innovazione”.

Carlo Loffreda ha sottolineato che “la montagna e la sua agricoltura è al centro delle iniziative sindacali di Coldiretti”. Filippo Barbera ha offerto la disponibilità dell’Ateneo torinese “per lo studio di connessioni tra la città e la montagna avviando anche progetti di ricerca e progetti concreti per mettere in connessione il capoluogo come centro di consumo e l’agricoltura di montagna come centro di produzione”.

Guido Bolatto ha evidenziato “i numeri dell’imprenditoria di montagna dove l’agricoltura gioca un ruolo preminente” e ha ricordato che la Camera di Commercio “si è quindi detta disponibile ad avviare progetti concreti”. Paolo Chiavarino ha richiamato “la presenza dei mercati dei produttori che portano ogni giorno cibi anche dalle vallate” e ha ribadito “la necessità che Torino si integri con la montagna ad iniziare dal turismo”.

Sonia Cambursano ha affermato che “metromontano vuol dire battersi per non perdere servizi nei territori, migliorare le reti di trasporto pubblico ma soprattutto valorizzare al meglio i Distretti del Cibo da integrare con il Distretto del commercio di Torino”. Marco Gallo ha proposto che “Torino con le sue valli diventi il più importante sistema integrato metromontano del Piemonte. La Regione sosterrà con progetti specifici la promozione del rapporto tra l’area metropolitana e i sistemi agricoli montani”.

In chiusura, Bruno Mecca Cici ha ricordato che “il rapporto tra Torino e la montagna deve essere alla pari. Serve un’alleanza per la digitalizzazione e le connessioni; un’alleanza sui servizi che riconosca il ruolo sociale della multifunzionalità agricola. Ma serve anche proteggere l’agricoltura quando bisogna salvaguardare i terreni fertili e includere l’agricoltura tra gli asset strategici che interessano anche l’economia della città”.

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