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L'iniziativa

(Non) è stato solo un raptus: le giornate che sfatano i luoghi comuni sulla legalità

Dal 2 al 5 ottobre più di 40 appuntamenti con oltre 50 ospiti tra carceri, tribunali e caserme

(Non) è stato solo un raptus: le giornate che sfatano i luoghi comuni sulla legalità

Ha preso ufficialmente il via questa mattina al Palazzo di Giustizia di Torino la terza edizione delle “Giornate della Legalità – Spazi aperti in luoghi chiusi”, l’iniziativa promossa dalla Città di Torino con gli assessorati alla Legalità e alla Cultura, e realizzata dalla Fondazione per la Cultura Torino

A inaugurare il programma, l’incontro “È stato solo un raptus”, rivolto alle scuole e organizzato in collaborazione con la Fondazione Giulia Cecchettin, che ha aperto a una riflessione urgente e partecipata sul tema della violenza di genere.

L'assessore alla Legalità Marco Porcedda

Il progetto coinvolgerà fino a domenica 5 ottobre oltre 20 luoghi simbolo della legalità, spesso non accessibili al pubblico, come tribunali, caserme, carceri, università, teatri e le sedi di enti pubblici tra cui l’Agenzia delle Entrate, la Corte dei Conti e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il calendario prevede più di 40 appuntamenti con oltre 50 ospiti, tra incontri, dibattiti, spettacoli e momenti formativi. Presenti all’inaugurazione la vicesindaca Michela Favaro, insieme agli assessori Marco Porcedda (Legalità) e Rosanna Purchia (Cultura).

«Siamo molto soddisfatti per questa terza edizione – ha dichiarato la vicesindaca Favaro – perché ogni anno il progetto cresce, aggiunge contenuti e coinvolge nuovi spazi della città. Parlare di legalità significa andare oltre la superficie, affrontare temi profondi e spesso scomodi, come la violenza sulle donne. Ed è fondamentale farlo partendo dai più giovani, che si dimostrano sempre più attenti e pronti a recepire questi messaggi».

L’obiettivo dell’iniziativa è infatti duplice: aprire spazi istituzionali normalmente inaccessibili, rendendoli luoghi di confronto culturale e civile, e coinvolgere la cittadinanza, in particolare le nuove generazioni, in una riflessione collettiva su legalità, giustizia e responsabilità.

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