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Il caso
04 Ottobre 2025 - 14:52
Restano stazionati per un po' dietro il "Bibliobus", l'appendice di libreria civica itinerante per la città e stazionata, in occasione di Portici di Carta, in piazza Castello. Ma il loro stand non lo apriranno. Richiudono il cofano dell'auto che conteneva i loro libri e vanno via: "Sarà per il prossimo anno, speriamo". Così la libreria del Golem, tra gli espositori attesi quest'oggi per l'evento "festa" del libro a cielo aperto, che trasforma il centro di Torino in un lungo percorso tra editori, librerie, autori e lettori, fa sapere in un post su Facebook.
Nel corso della notte di ieri, infatti, gli scontri finali dei cortei dello sciopero generale proclamato hanno visto come teatro proprio piazza Castello con stand divelti, tavoli danneggiati, sedie bruciate. Commercianti e pubblici esercenti, nel cuore della notte, si sono attivati per liberare le strade e mettere in sicurezza gli allestimenti danneggiati ma questo non è bastato a ripristinare la "normalità". "Siamo arrivati in piazza Castello alle 8 per allestire e non abbiamo trovato né tavoli né indicazioni - denuncia infatti l'editore -. Gli scontri hanno portato a un'evidente difficoltà organizzativa".
Motivo che li ha portati, insieme ad altri standisti, ad abbandonare l'evento. Non per "boicottarlo", specificano, ma perché mancano i presupposti per il suo corretto svolgimento.
Il libraio lamenterebbe risposte fumose da parte del Comune: "Molto lontane dalla nostra idea di lavoro in termini etici e realistici. Il mondo del libro è spesso riempito da frasi fatte e altisonanti (la retorica della "cultura per la cultura"), ma in realtà è costruito da persone che montano tavoli, che scaricano libri e che provano a venderli. Ma con chi staremmo parlando in questa piazza oggi? Con le tende di chi fa presidio in quella che viene nominata Piazza Palestina? Con le altre manifestazioni che ci auguriamo partiranno nel pomeriggio? Con i poliziotti che già circolano?"
Una decisione di certo non presa a cuore leggero: "Per noi librai la mancata partecipazione comporta un grosso danno economico (questo lo devo dire e lo voglio dire, nonostante non si parli mai della questione nel nostro campo), in queste condizioni per noi di questa libreria comporterebbe un venir meno ai principi in cui crediamo". "Ci trovate in libreria", concludono.
Così anche la libreria Therese: "Visti gli episodi delle ultime ore in città e dopo una mattinata di riflessioni e confronti abbiamo deciso che per noi non sussistevano le condizioni per partecipare a questa edizione di Portici di carta. Non lo facciamo a cuor leggero e scrivere queste righe per noi è difficile ma crediamo che questa sia la scelta giusta".
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