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Sanità
07 Ottobre 2025 - 05:26
La sanità piemontese rilancia. Affaccendato tra le audizioni dentro e fuori la Regione per mettere un punto - entro metà dicembre - alla versione definitiva del nuovo Piano Sociosanitario piemontese, già l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi mette sul tavolo una nuova - altrettanto ambiziosa - sfida.
Una “prima assoluta”
Si tratta di un Testo Unico sulla sanità. Un lavoro che potrebbe essere definito “pioneristico”, perché «non c’è un modello di riferimento in altre Regioni», spiega infatti l’assessore. «Prendiamo tutte le normative vigenti in materia e costruiamo un testo unico. Per eliminare le incoerenze e fornire un quadro normativo più stabile. In questo modo si faranno meno errori», dice. In un certo senso, così, si «sistemano tutte le tessere di un puzzle», aggiunge. L’annuncio arriva nel corso della conferenza stampa che si è tenuta ieri pomeriggio nella Sala Bandiere di Palazzo Lascaris. In quest’occasione Riboldi, insieme al presidente della commissione Sanità in Regione (nonché suo predecessore) Luigi Icardi (Lega), anticipa i prossimi atti di questa sanità “a quattro mani”. «Sarà un atto enciclopedico, davvero impegnativo concluderlo entro questa legislatura. Poi ci sarà da mettersi le “medagliette”», ci scherza su Icardi.
Il tris in due
Anche un po’ per scongiurare le “malelingue” che vogliono i due antagonisti, l’annuncio dei prossimi lavori è arrivato in modo congiunto. «Stiamo lavorando insieme a questo “tris”– ha detto Riboldi – per portare avanti il Piano Sociosanitario, la nuova legge sull’intramoenia firmata da Icardi, e ora anche un Testo Unico sulla sanità regionale». In parallelo, infatti, l’approvazione del regolamento sull’intramoenia, che alla Regione mancava, e la cui finalizzazione è prevista nei prossimi mesi. Tra le tante cose dà l’incarico ad Azienda Zero di realizzare le convenzioni con software gestionali uguale per tutti. «Come incentivo il 70% in meno dei costi», spiega Icardi.
Nodi da sciogliere
Insomma, se l’ambizione della coppia Riboldi - Icardi di certo non manca, restano alcuni dubbi da sciogliere. Il primo riguarda i tempi e la “base dati” del Piano sociosanitario. Inizialmente, infatti, l’assessore l’aveva traghettato verso il «non oltre l’estate», salvo doversi poi scontrare con alcuni elementi tecnici - per esempio le tempistiche di insediamento del Coresa - e le audizioni necessarie a recepire e ascoltare le osservazioni delle parti coinvolte. Tra i soggetti a chiedere più tempo e a sottolineare alcune carenze nelle analisi di partenza del Piano c’è il Comune di Torino, che lo ha spiegato nell’ultima audizione con l’assessore Jacopo Rosatelli, il primo ottobre. Anche questa volta, così, si rischia di arrivare in extremis a Natale (l’ultima audizione prevista per il 19 dicembre, poi dal 22 le convocazioni in Consiglio regionale).
Sul piatto c’è poi ancora il delicato bilancio di Città della Salute. Anche in questo caso l’assessore non vuole essere troppo ottimista ma «questione di ore», dice.
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