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Il progetto

Torino, l’ex Cacao cerca un nuovo futuro: via al bando per raccogliere idee di rilancio

Favaro: “Non è vero che non è accaduto nulla, ora un bando esplorativo per nuove proposte”

Ex discoteca Cacao

L'ex discoteca Cacao

L’ex Cacao, storico locale della movida serale, situato all’interno del Parco del Valentino, potrebbe finalmente trovare una nuova vita. Dopo anni di abbandono, occupazioni abusive e degrado, l’Amministrazione comunale ha annunciato la pubblicazione imminente di un bando esplorativo per manifestazioni di interesse, con l’obiettivo di restituire alla città uno spazio oggi in stato di semi-abbandono ma potenzialmente strategico. L'annuncio arriva dalla vicesindaca della Città e assessora con deleghe al Patrimonio Michela Favaro, in commissione comunale.

Il sito, che un tempo ospitava uno dei più noti locali serali a livello nazionale è oggi una struttura fatiscente. Il cancello d’ingresso appena accostato e abitualmente violato da persone che vi accedono abusivamente. “Quasi ogni giorno si cucina o si brucia qualcosa all’interno, con fumi intensi che si sprigionano nel parco”, ha denunciato in aula il consigliere comunale di Torino Bellissima Pierlucio Firrao, richiamando l’urgenza di un intervento per motivi di sicurezza e igiene.

Una mozione “antica”, ma ancora attuale

La discussione sull’ex Cacao è partita da una mozione ormai datata – “quasi tre anni fa”, ha ricordato Firrao – che aveva come obiettivo iniziale quello di restituire uno spazio ai giovani per l’intrattenimento serale, decongestionando le aree colpite da una “cattiva movida” e restituendo tranquillità ai residenti delle zone più affollate durante la notte. La struttura era vista come una possibile alternativa valida e controllata, capace di unire svago, legalità e tutela del tessuto urbano.

Favaro: "Non sarà una concessione, ma una raccolta di idee progettuali"

A fare il punto in aula, Favaro ha chiarito come la città abbia già avviato azioni concrete per contenere i rischi legati all’attuale stato dell’immobile. “Abbiamo effettuato sopralluoghi e l’intendimento è quello di allargare l’area del cantiere del vicino Padiglione 5 per evitare nuove intrusioni e occupazioni”, ha spiegato. Lì di fianco, infatti, verrà rimesso in sesto il vecchio parcheggio, entro il progetto di Torino Esposizioni, finanziato con fondi Pnrr. Lo stesso cantiere dove ieri ha perso la vita il giovane nigeriano Andy.

Parallelamente, gli uffici tecnici stanno lavorando alla pubblicazione di un bando esplorativo per raccogliere proposte di riutilizzo dell’edificio, tenendo conto dei numerosi vincoli esistenti – anche da parte della Soprintendenza, che ha posto limiti alla conservazione di alcuni manufatti presenti.

Favaro è chiara: “Il Cacao così come lo ricordiamo non potrà più tornare. Ma non per questo l’area deve rimanere inutilizzata. Il bando non sarà una concessione diretta, ma un modo per stimolare progettualità nuove, sostenibili, e in dialogo con le normative edilizie e ambientali”. L’obiettivo: valutare le ipotesi proposte dagli operatori, per poi eventualmente procedere a un secondo bando definitivo.

L'assessore Chiavarino: “Valutare proposte che coniughino cultura e servizi”

Anche l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino, coinvolto nella gestione degli spazi pubblici e della sicurezza urbana, ha sottolineato l’importanza di conciliare intrattenimento e servizi culturali, specialmente per studenti e giovani. “Lì attorno già esistono sette esercizi pubblici che svolgono attività anche culturali – ha spiegato – e il futuro dell’area potrebbe rafforzare questa vocazione. Abbiamo esempi positivi di spazi che uniscono musica, studio e socialità”.

Chiavarino ha ricordato anche l’importanza di non dimenticare la complessa eredità edilizia dell’area: “Otto le irregolarità edilizie che in passato hanno portato alla chiusura del Cacao. È evidente che, senza interventi, oggi nulla si potrebbe fare. Ma con le modifiche necessarie, molto potrebbe essere recuperato”.

Una zona delicata: il rischio è l'abbandono permanente

La discussione in Commissione – presieduta dalla consigliera Anna Borasi (Pd) – ha evidenziato come, nel tempo, si sia formata una percezione di abbandono da parte della cittadinanza, come ha sottolineato la consigliera capogruppo FI Federica Scanderbech: “Chi passa da lì vede una struttura fatiscente e si chiede cosa voglia farne la città. È importante muoversi, e in fretta”.

Altri consiglieri, come Alberto Saluzzo (Pd) e Ferrante De Benedictis (FdI), hanno ribadito la necessità di non aspettare la fine dei lavori del Padiglione 5 per agire. “Abbiamo già perso troppo tempo. Serve una riflessione seria e condivisa su cosa vogliamo che sia il Cacao: un servizio per i giovani, ma anche per le famiglie”.

Il capogruppo 5stelle Andrea Russi, invece, ha ricordato come l’attuale situazione derivi da anni di abusi tollerati: “Non possiamo sorprenderci di ciò che è diventato, se per anni sono stati ignorati i problemi strutturali e normativi dell’immobile”.

Il futuro? Un punto di equilibrio tra legalità, socialità e cultura

Dalla commissione emerge, così, ampia convergenza su un punto: non si può più attendere. Il futuro dell’ex Cacao sarà inevitabilmente diverso dal suo passato, ma proprio per questo – si sostiene – serve oggi una scelta chiara e partecipata, in grado di coniugare legalità, funzione sociale e qualità urbana.

“L’area ha una sua attrattività, è nel cuore del Valentino, accanto ad aree giochi frequentatissime – ha concluso la vicesindaca Favaro –. È il momento di pensare insieme a un progetto che restituisca valore, sicurezza e bellezza a un luogo che per troppi anni è rimasto senza direzione”. "Cerchiamo di essere pronti almeno per l'estate del 2027", ammonisce infine il proponente, Firrao.

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