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Economia
06 Novembre 2025 - 12:30
Iveco Group chiude il terzo trimestre in calo su ricavi e utili, rivede la guidance annuale e rilancia l’attenzione sulle partite straordinarie in corso, dalla cessione del business della difesa a Leonardo all’offerta pubblica di acquisto di Tata Motors. Siamo di fronte a una frenata passeggera in un ciclo che si sta normalizzando o a un cambio di passo più strutturale? Il mercato dei veicoli industriali è abituato a viaggiare tra strappi e rallentamenti; oggi, però, i nodi tra domanda, valute e ridefinizione del perimetro aziendale si intrecciano come i binari di uno scambio decisivo in stazione.
I NUMERI DEL TRIMESTRE: LUCI SUL BUS, OMBRE SU TRUCK
Nel terzo trimestre 2025 i ricavi consolidati di Iveco Group si attestano a 3,1 miliardi di euro, in lieve contrazione rispetto ai 3,2 miliardi del terzo trimestre 2024. Le attività industriali generano ricavi netti per 3,0 miliardi, dai 3,1 miliardi di un anno prima. A sostenere in parte il conto economico è la tenuta – anzi, il miglioramento – nel segmento bus, che mostra volumi e mix più favorevoli; a frenare, invece, è il calo dei volumi nei truck, complice anche un impatto negativo dei tassi di cambio. Ne risente l’utile: l’utile netto adjusted scende a 40 milioni di euro, meno della metà dei 94 milioni del terzo trimestre 2024, con un risultato diluito per azione adjusted di 0,15 euro (da 0,35 euro). I segnali sono coerenti con una fase del ciclo in cui la domanda di mezzi pesanti si sta riassestando dopo la forte spinta degli ultimi anni, mentre il comparto autobus beneficia di investimenti pubblici e sostituzione del parco circolante, spesso orientati a tecnologie più efficienti ed emissioni ridotte. Le valute aggiungono un’ulteriore zavorra, tipica per un gruppo con footprint globale: un cambio sfavorevole erode ricavi e margini quando si riportano i conti in euro.
LA GUIDANCE 2025 SI ABBASSA: EBIT TAGLIATO E PIÙ INCERTEZZA SUL CASH FLOW
La società rivede le stime per l’intero anno, escludendo il business Defence destinato a passare a Leonardo. La previsione di calo dei ricavi industriali rispetto al 2024 si sposta dal range -3/-5% a -4/-6%. Più marcata la sforbiciata sull’EBIT adjusted di gruppo: dal precedente intervallo 880-980 milioni si scende a 680-730 milioni. È un ridimensionamento che racconta due cose: la pressione sui margini operativi – per effetto mix, costi e cambi – e la volontà di incorporare maggiore prudenza nella seconda parte dell’anno. Colpisce, inoltre, l’assenza di una nuova stima sul free cash flow industriale. Che cosa significa? Niente allarmismi, ma è un segnale che la visibilità sui flussi, tra capitale circolante, investimenti e ricalibratura della produzione, è oggi più limitata. In un settore asset intensive, il cash flow è la bussola; non poterla consultare momentaneamente invita investitori e analisti a leggere con attenzione l’evoluzione trimestrale.
LA PARTITA STRAORDINARIA: LEONARDO E TATA MOTORS
Sul fronte M&A, “la vendita di Defence e l’offerta pubblica di acquisto di Tata Motors procedono secondo il piano”. La timeline è scandita: la cessione del business della difesa a Leonardo è attesa entro il primo trimestre del 2026, mentre il resto del gruppo passerà all’indiana Tata Motors entro la metà del prossimo anno, quindi entro metà 2026. Sequenziamento non banale, che separa l’asset più sensibile in termini di profili strategici e regolatori dal core industriale truck-bus-powertrain. Che cosa può significare per Iveco e per il settore? L’approdo di Defence in Leonardo può rafforzare la filiera nazionale su segmenti a elevato contenuto tecnologico e di sicurezza. La combinazione con Tata Motors, se porterà a compimento l’OPA, potrebbe aprire a un perimetro industriale più ampio, con potenziali sinergie sul lato acquisti, accesso a mercati emergenti e condivisione di piattaforme. Restano, naturalmente, i passaggi autorizzativi: operazioni di questa portata richiedono il vaglio delle autorità competenti e l’allineamento con le normative applicabili. Ma la direzione di marcia appare tracciata.
UN CICLO CHE CAMBIA PELLE: TRA NORMALIZZAZIONE E NUOVE DOMANDE
La fotografia settoriale suggerita dai numeri è quella di una normalizzazione nel truck e di un relativo dinamismo nel bus. Il primo sconta effetti di confronto con anni robusti e una domanda che in Europa ha iniziato a selezionarsi tra flotte già rinnovate e maggiore cautela delle imprese. Il secondo beneficia di programmi di ammodernamento del trasporto pubblico locale e di una crescente attenzione all’efficienza energetica, che sostiene un mix più favorevole. Le valute restano una variabile non trascurabile: dinamiche di apprezzamento o deprezzamento incidono sui listini, sull’export e, alla fine della catena, sulle marginalità. In questo contesto, la capacità di presidiare i costi, migliorare il mix e difendere i prezzi diventa il triangolo essenziale per salvaguardare l’EBIT.
LA ROTTA MANAGERIALE: ESECUZIONE E DISCIPLINA
“Come sempre ciascuna delle nostre business unit è impegnata a garantire l'eccellenza operativa. Insieme, restiamo focalizzati sul raggiungimento dei nostri obiettivi a lungo termine e sulla creazione di valore duraturo per tutti coloro che fanno affidamento su Iveco Group”, ha commentato Olof Persson, CEO di Iveco Group. È un messaggio che combina continuità e disciplina: in fasi di revisione della guida, ciò che fa la differenza è l’esecuzione, dal calendario delle consegne alla gestione del capitale circolante, fino alla capacità di indirizzare la domanda verso i prodotti più profittevoli. Per un gruppo che sta gestendo contemporaneamente una transizione strategica e la volatilità del ciclo industriale, la chiarezza sull’avanzamento delle operazioni straordinarie e la progressiva ricostruzione della visibilità sul free cash flow saranno elementi osservati con la lente di ingrandimento da investitori, fornitori e clienti.
CHE COSA MONITORARE NEI PROSSIMI MESI
- Traiettorie dei volumi truck e tenuta del mix bus. - Evoluzione dell’EBIT adjusted verso il nuovo range 680-730 milioni. - Indicazioni sul free cash flow industriale alla prossima occasione utile. - Impatto dei tassi di cambio e misure di copertura. - Tappe autorizzative e closing: Defence a Leonardo entro Q1 2026; OPA Tata Motors e passaggio del resto del perimetro entro metà 2026. - Eventuali aggiornamenti su pricing e costi delle commodity. - Effetti dell’assetto post-operazioni sulla struttura del capitale e sulla politica industriale. Nel linguaggio della guida, Iveco ha tirato il freno d’emergenza su attese troppo ottimistiche, riportando il convoglio su una velocità più prudente. La strada, però, resta aperta: il tracciato industriale è sostenuto da una domanda selettiva ma non assente, mentre i binari delle operazioni straordinarie scorrono secondo il piano comunicato. La prova dei prossimi trimestri dirà se la locomotiva potrà riprendere a spingere con più coppia, una volta superati i rallentamenti di cambio e ciclo e chiarita la nuova geografia del gruppo.
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