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Sanità
11 Novembre 2025 - 21:17
L'assessore Riboldi
Proseguono le audizioni sul nuovo Piano Socio-Sanitario Regionale (PSSR) piemontese, in vista dell’approvazione 2025–2030 - si spera - sotto l'albero. Nell'ultima di lunedì scorso non sono mancate le scintille, soprattutto quando a prendere la parola è stata Nerina Dirindin, ex assessore alla Sanità in Sardegna, intervenuta a nome del Comitato delle Associazioni per la Tutela della Salute Mentale. Diretta e senza mezzi termini sulle criticità del sistema regionale e sui redattori del Piano, cui aveva dato già lo scorso settembre, in sostanza, degli incapaci.
Dopo l'altrettanto duro giudizio da parte del presidente dell'Ordine dei Medici di Torino Guido Giustetto che, audito in commissione Sanità aveva parlato di "Piano irrispettoso per i cittadini", arriva l'altra sferzata di Dirindin.
A difendere l'operato degli assessori alla Sanità e al Welfare della Regione Federico Riboldi e Maurizio Marrone, ci ha pensato il consigliere di maggioranza Roberto Ravello (FdI), che ha richiamato Dirindin sul suo operato in Sardegna. «Ha voluto mettermi in imbarazzo», ha replicato subito lei, «lo considero un attacco personale, quando siamo qui a discutere della salute mentale dei piemontesi». Ravello, insieme ai colleghi Davide Zappalà e Paola Antonetto, ha però sottolineato: «È singolare che si sia permessa di definire come incapaci i tecnici dell’assessorato».
A Dirindin chiesto di "rimangiarsi quanto detto". Fratelli d’Italia ha ribadito che attaccare le professionalità dei vertici della Sanità e del Welfare non è accettabile. «Chi non è stata in grado di amministrare la sanità in passato pretende di insegnare agli altri come farlo – dichiarano i consiglieri FdI – Si tratta di un attacco strumentale e propagandistico che non ci impedirà di portare avanti una riforma seria e strutturale del sistema sanitario regionale».
L'assessore Riboldi, dalla sua, risponde indirettamente ad alcune delle critiche mosse da Dirindin, condividendo un documento che spiega, in parole povere, cos'è - e cosa non è - il Piano Socio-Sanitario: «Non è documento operativo, ma uno strumento di indirizzo strategico-politico: definisce valori guida, priorità e obiettivi generali del sistema sanitario e sociosanitario regionale; rappresenta una cornice per gli atti di programmazione della Giunta e delle Aziende Sanitarie Locali; non contiene cronoprogrammi, schede finanziarie o interventi puntuali, che saranno definiti in successivi provvedimenti attuativi», si legge.
«Confondere strategia e operatività indebolisce la funzione politica del Piano. Il Pssr indica la rotta; spetta al Consiglio, alla Giunta e alle Aziende sanitarie tradurre questa visione in azioni concrete, misurabili e rendicontabili», precisa Riboldi.
Ma nel togliersi qualche sassolino dalla scarpa rivela: «Quello di oggi (ieri, ndr), mi sembra più un attacco politico, ma non sul piano politico. Ok alla critica politica ma che non si usi l'associazionismo per attaccare in modo così vile e ingiusto il lavoro di chi lo ha redatto. Definire incompetenti i vertici è grave. Ed essere definiti tali da chi a sua volta si è visto nella propria regione una bocciatura del Piano così sonora, addirittura da facoltà universitarie.. Gli attacchi a me sono legittimi, su un piano politico. ma per farne sul piano, nel merito, bisognerebbe averne scritto uno.»
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