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Il caso

Metro uno: non è l’unico ritardo, anche gli appalti Anas a rischio

Dalla Metro 1 alla Variante Aurelia bis, i cantieri di Ici in equilibrio precario

metro torino lavori

Prolungamento Metro 1, via alla progettazione

Progetti e contesto

Progetti da nove cifre, come la metro di Doha (da circa 210 milioni) o il Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra (da 245 milioni) portati a termine negli ultimi anni. In parallelo il prolungamento ovest della linea 1 metropolitana verso Cascine Vica – atteso, da primo cronoprogramma, nel 2024 – su cui pende, adesso, la decisione del Tribunale di Roma.
Al centro la stessa società, la Italiana Costruzioni Infrastrutture Spa (ICI), che si è aggiudicata l’appalto del prolungamento della rete metropolitana ad ovest, fino a Rivoli, ma i cui conti in rosso potrebbero far crollare il castello dei relativi subappalti. Ergo: richiedere nuovi bandi e buone gare d’appalto per poter continuare i lavori, con potenziali ritardi anche di anni.
La società, che ha cinquant’anni di operato alle spalle, conterebbe infatti più di 1.169 creditori e un indebitamento complessivo di circa 24 milioni di euro.

I ritardi della linea 1

Una situazione che grava sul completamento delle strutture portanti delle quattro nuove stazioni che attraversano i Comuni di Collegno e Rivoli: Certosa, Collegno Centro, Villaggio Leumann e Cascine Vica. Solo due su quattro sono al 70 per cento, mentre le altre vedono già sensibili rallentamenti per motivazioni diverse: burocrazia, Covid, caro energia. Se il Tribunale non desse il suo ok al concordato preventivo richiesto per tutelare la continuità aziendale, tra le ragioni dei ritardi si aggiungerebbe anche il fallimento dell’aggiudicatore dell’appalto.

I precedenti

Non si tratta di difficoltà nuove: ICI aveva già incontrato crisi in altri cantieri e altre regioni, come nel caso dell’Aurelia bis a Savona, e gravi inadempimenti a Rimini. A Savona, i lavori, completati per l’80 per cento, hanno subito uno stop momentaneo proprio per via della crisi di ICI. È di ottobre scorso la pronuncia del Tribunale che le revoca l’appalto, indetto da Anas spa. Fra inadempienze e stipendi non pagati, nei mesi scorsi è stata avviata la procedura di ricomposizione del debito per ICI, ma i cantieri di fatto non sono ripartiti. Ora Anas vuole l’estromissione dell’impresa.
Stessa questione, per effetto cascata, per la Variante dell’Aurelia Bis a La Spezia.
Infine Rimini: un anno fa l’amministratore unico di PMR, Stefano Giannini, ha stracciato il contratto di appalto integrato per il secondo tratto del Metromare tra la stazione ferroviaria e la Fiera di Rimini. La decisione di risoluzione con il raggruppamento temporaneo di imprese di Italiana Costruzioni Infrastrutture è arrivata «per grave inadempimento dell’appaltatore».

Gli scenari

Nel frattempo, Infra.To, responsabile della direzione lavori, conferma che i tunnel sono in avanzamento e i lavori civili procedono regolarmente, ma l’incertezza finanziaria pesa sulla tabella di marcia. Il 16 dicembre il Tribunale di Roma si pronuncerà sull’ammissione del concordato e su un eventuale piano di risanamento.
Da quella decisione dipenderà non solo il cronoprogramma, con apertura prevista entro i primi mesi del 2028, ma l’intero equilibrio economico delle aziende subappaltatrici coinvolte, con possibili ritardi pluriennali nel caso peggiore.

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