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Turismo & Business
19 Novembre 2025 - 11:40
C’è chi, per sciare, carica l’auto all’alba, affronta code e parcheggi, e chi, semplicemente, sale su un treno. La novità si chiama “Treno della Neve” e promette di trasformare la gita in montagna in un viaggio lineare, senza incastri e senza stress: da Torino Porta Nuova, Savigliano o Cuneo fino alla Riserva Bianca di Limone Piemonte con un solo acquisto, tutto incluso. La proposta è firmata Arenaways, che resta fedele alla sua filosofia “rail different” e mette sul piatto un prodotto integrato pensato per il tempo libero, il turismo sostenibile e - non ultimo - per l’economia delle valli.
Un biglietto, quattro servizi
La formula è semplice, quasi didascalica: 59 euro la tariffa standard, 49 per gli under 12, ed è tutto compreso. Il biglietto unico include il viaggio in treno andata e ritorno, la navetta fra la stazione di Limone Piemonte e gli impianti di risalita, lo skipass giornaliero valido sull’intero comprensorio della Riserva Bianca e la polizza assicurativa RC Sciatore. Un pacchetto “chiavi in mano” costruito grazie a uno speciale accordo tra Arenaways e Limone Impianti Funiviari e Turistici S.p.A., che sintetizza in un’unica transazione una catena di servizi tipicamente frammentata. Quante volte l’incastro perfetto è saltato per un ritardo, una navetta mancata, una coda all’atrio skipass? Qui l’idea è ridurre al minimo l’attrito: un solo acquisto, un solo QR da mostrare, e la giornata può scivolare via come una pista ben battuta.
È un passaggio chiave di una dichiarazione che sottolinea due punti: rendere più accessibili le montagne e sostenere le economie locali, “in particolare in territori come quello cuneese, che fanno dello sport e dell’accoglienza un punto di forza”. In questo quadro, il riferimento a Limone e alla Val Vermenagna “penalizzate da quattro anni di chiusura del Tunnel del Tenda” non è un inciso: è il promemoria di una fragilità infrastrutturale cui l’iniziativa prova a opporre un’alternativa concreta.
Il valore di una integrazione vera
Cosa dà sostanza a un’offerta come questa? L’integrazione reale tra treno, navetta e skipass, che affronta il nodo più ostico della mobilità turistica: il “pezzo mancante” fra la stazione e la pista, fra l’acquisto e il cancello d’accesso. L’inclusione della polizza RC Sciatore, divenuta imprescindibile, completa il quadro e alza l’asticella del servizio. La tariffa unica permette anche un confronto trasparente con il costo del viaggio in auto - carburante, pedaggi, parcheggio - e con il tempo speso tra traffico e file. Certo, 250 posti per partenza non sono una panacea per l’intero bacino; sono però un banco di prova misurabile. Se la domanda risponderà, la “esperienza potrà crescere e diventare un’opportunità ancora più strutturata”, come auspicano Cirio, Gabusi e Bongioanni.
Turismo sostenibile, ma non solo
Non è solo una questione di emissioni evitate. È anche una questione di qualità dell’esperienza e di redistribuzione dei flussi. Un treno dedicato focalizza la domanda, alleggerisce i nodi stradali più critici, offre prevedibilità agli operatori in quota. La navetta integrata riduce il numero di auto in valle, mentre lo skipass incluso accelera l’accesso agli impianti. In un’area che ha pagato il prezzo della prolungata chiusura del Tunnel del Tenda, ogni meccanismo che avvicina la pianura alle piste ha un valore economico e simbolico. È un ponte temporaneo fatto di orari e coincidenze, che non sostituisce le grandi opere ma costruisce nel frattempo un’abitudine: quella a scegliere la ferrovia per il tempo libero, non solo per il lavoro.
Un modello replicabile?
L’offerta “rail different” di Arenaways apre una pista laterale, quasi un fuoripista controllato: l’idea che i servizi commerciali possano affiancare l’ossatura del trasporto regionale con formule tematiche, orientate all’esperienza. È un formato che, per sua natura, può vivere di stagionalità e flessibilità: si adatta alle condizioni della domanda, alla disponibilità degli impianti, al calendario degli eventi in montagna. La chiave è la semplicità: meno passaggi, più certezze. E una domanda retorica s’impone: quanti altri comprensori, in Piemonte e non solo, potrebbero beneficiare di un pacchetto simile? La risposta dipende da tre fattori che qui ci sono: collaborazione pubblico-privato, infrastruttura ferroviaria affidabile e partner locali pronti a integrare i propri servizi.
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