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L'intesa
19 Novembre 2025 - 12:09
Il Piemonte firma la pre-intesa per l'autonomia differenziata. Una sigla storica quella di stamattina, tra le pareti del 40esimo piano del Grattacielo della Regione, auspicata già lo scorso 23 ottobre dal vicepremier Matteo Salvini, che aveva invitato il tridente Cirio-Fontana-Bucci, in occasione degli Stati Generali della Logistica a Nord-Ovest, alla firma delle pre-intese entro novembre. Così è stato. Il governatore della Regione Alberto Cirio ha accolto stamattina il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli per sancire ufficialmente l'inizio della fase finale verso l'autonomia differenziata delle Regioni. "In coerenza col fatto che a poche centinaia di metri da qua sia nato il Parlamento subalpino. Cavour stesso era un federalista. Lo cito per coerenza con la nostra storia e col nostro Governo regionale", spiega Cirio a margine dell'incontro alla presenza della vicepresidente Elena Chiorino, e agli assessori Marco Gabusi ed Enrico Bussalino.
Un provvedimento nato nel 2018, avvalorato poi dalla legge 86/2024 della Corte costituzionale, che ha delineato limiti e condizioni per il trasferimento di funzioni alle Regioni. E con questa firma può andare (insieme a quelle già firmate in Veneto e Lombardia, e alla prossima in Liguria) in Parlamento ed essere votata "senza ostruzionismo anche entro l'anno", spiega il ministro Calderoli, che poi parla di "obiettivo entro fine mandato". Un anno e mezzo circa, quindi.
Ma cosa cambierà per i piemontesi? "Avremo maggiore elasticità nelle spese", premette subito Cirio. Per esempio? In caso di calamità naturali, come l'alluvione di Bardonecchia, non ci sarà bisogno di attendere che il Governo decida che c'è lo stato di emergenza. "Ma si potrà intervenire in 24 ore, come fatto di recente dal mio collega Massimiliano Fedriga, in Friuli. Quindi, questa è una scelta di equilibrio che rispetta la nostra storia, il nostro orgoglio di essere cittadini italiani, ma anche la nostra volontà pragmatica di voler cercare di risolvere i problemi dell'emergenza", continua il governatore.
Ma uno dei fronti più critici di cui l'Intesa "promette" di essere la medicina è la presenza dei medici sul territorio montano. "Attraverso l'elaborazione di un piano di Welfare che li incoraggi", dice ancora Cirio. Incentivi, insomma, più liberi. Possibile una maggiore tutela anche per quel che riguarda alcune professioni "bistrattate". "Abbiamo le guide alpine, i maestri di sci, noi abbiamo tante professioni - sottolinea Cirio - che oggi ricevono minori tutele perché non sono codificate all'interno del quadro nazionale. E con la firma di oggi potremo dare loro uno strumento di tutela interna".
Si tratta di intese sì politiche ma dietro le quali c'è stato un lavoro fatto di tavoli tecnici lungo quasi un anno, rivendica Calderoli. "A settembre ho chiesto a presidenti delle Regioni se fossimo in grado di procedere ad accordi preliminari. Quindi - ha aggiunto - ho chiesto un vertice di maggioranza con la premier Meloni, i vicepremier Salvini e Tajani e altri ministri interessati per verificare se il percorso e il contenuto fossero quelli corretti, e mi è stato detto di sì". "Ora Conferenza Unificata e Parlamento si dovranno esprimere. La conferenza unificata deve rispondere e dare il suo parere entro sessanta giorni e il Parlamento entro novanta, se lo danno in quindici giorni cambia tutto. Io mi auguro - avverte infine - che prima di criticare si leggano le pre-intese, nessuno di coloro che hanno criticato le hanno mai lette, prima le leggano e poi decidano se sono belle, buone o cattive".
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