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L'evento

FI lancia il sì al referendum nel nome di Berlusconi: "Ogni errore una ferita"

Il ministro Zangrillo: "L'ingiusta detenzione ci costa 27 milioni"

FI lancia il sì al referendum nel nome di Berlusconi: "Ogni errore una ferita"

Per noi di Forza Italia il 21 novembre è un giorno simbolico. Un richiamo alla responsabilità verso chi ha subito errori, attese infinite e verità soffocate. Vicende spesso slegate dalla logica di diritto. Trentuno anni fa l'avviso di garanzia a mezzo stampa recapitato all'allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. È con un videomessaggio da parte del segretario regionale azzurro e ministro della PA Paolo Zangrillo, che inizia il convegno di questa mattina in via Saluzzo 11, che ha dato ufficialmente il via alla campagna del sì al referendum di Forza Italia.

Per Forza Italia questa è il giorno della Giustizia Negata: “Ogni volta che si verifica un errore giudiziario si apre una ferita che non riguarda soltanto chi la subisce, ma riguarda l'intera collettività. Anni di vita sottratti, reputazioni compromesse, famiglie segnate. Tutto questo — continua il ministro — si sostanzia in numeri che non possono e non devono passare inosservati”.

Una media tra 2018-2024 di 1.200 procedimenti sopravvenuti; 552 ordinanze per il pagamento delle riparazioni per ingiusta detenzione nel 2024. Con un conto di quasi 27 milioni di euro.

È per questo che separare le carriere, per gli eredi politici di Berlusconi, “è un passaggio di civiltà”, spiega il vicepresidente del gruppo in Senato Roberto Rosso. “Una riforma che riguarda la vita di tutti e che chiama i cittadini a una scelta consapevole”, aggiunge.

Berlusconi fu solo uno dei nomi, per il segretario cittadino Marco Fontana, che nell'elencare alcune delle inchieste più mediatiche, tra il caso Fonsai e quello di Michele Padovano, fino al caso Stasi. “Il tentativo del centrosinistra è quello di dire che il referendum non tocca i cittadini, invece lo fa eccome”.

È per questo che Forza Italia ha creato un Comitato per il sì: alla sua vicepresidenza l'ex pm torinese Antonio Rinaudo: “Ho vissuto in prima persona per 40 anni quello che succede nelle aule di giustizia. È necessario che ci sia questo cambiamento radicale, non è una riforma contro la magistratura. La mia presenza qui ne è la riprova. Ma ve lo deve dire un magistrato che è fuori, e non ha più ambizioni politiche”.

Ad intervenire, poi, sono anche l'onorevole FI Roberto Cota, l'avvocato e presidente della camera di giustizia del Piemonte occidentale Roberto Capra e Beatrice Rinaudo, responsabile del dipartimento giustizia.

Si inaugura con oggi, così, una campagna "a prova di casalinga di Voghera: immediata, chiara e precisa”, rivendicano gli azzurri.

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