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Miti del Piemonte
23 Novembre 2025 - 21:00
Nel cuore delle montagne piemontesi si nasconde un borgo che da secoli affascina visitatori e turisti, non solo per la sua bellezza, ma anche per le storie misteriose che lo avvolgono. Tra le leggende più note, si racconta di un soldato dell’Ottocento il cui spirito si aggirerebbe ancora tra le vie e le mura del paese.
Un luogo che, al primo sguardo, cattura per il suo fascino storico e paesaggistico, ma che allo stesso tempo trasmette un senso di inquietudine. Chi vi si avventura non può fare a meno di percepire l’atmosfera sospesa tra passato e presente, bellezza e mistero.
Tra i luoghi imperdibili c’è senza dubbio il Forte di Fenestrelle, un imponente complesso militare costruito nel XVIII secolo nella Val Chisone, vicino a Torino. La sua struttura, caratterizzata da tre forti collegati da una lunga scalinata e da una muraglia che si arrampica sulla montagna, è testimone di un passato fatto di battaglie, prigionia e sofferenza.
Costruito come presidio difensivo, Fenestrelle ha avuto nel tempo diversi ruoli: avamposto militare, prigione e, oggi, simbolo di memoria storica. Durante il periodo dell’Unità d’Italia, tra le sue mura furono rinchiusi soldati borbonici e prigionieri politici. Le condizioni erano estreme: celle umide, fame, malattie e isolamento lasciavano profonde cicatrici, e molti detenuti non sopravvissero.
Ancora oggi, pare che le sofferenze del passato si percepiscano tra le pietre del forte. Visitatori e guide raccontano di strani rumori, passi nel buio, lamenti e ombre fugaci che si muovono lungo i corridoi. L’atmosfera è spesso descritta come opprimente, quasi come se gli spiriti osservassero chi osa avventurarsi nel complesso.
La leggenda più famosa riguarda un ufficiale dell’Ottocento il cui spirito sarebbe rimasto intrappolato tra le mura del forte. Secondo i racconti, indosserebbe la divisa militare dell’epoca e un cappello a cilindro, e sarebbe stato visto aggirarsi di notte nei pressi della Scala Reale, con lo sguardo perso nel vuoto. Si dice che si sia tolto la vita per la disperazione causata dalla prigionia e dalla lontananza dalla famiglia, e che la sua anima non abbia mai lasciato Fenestrelle.
Oggi, il borgo e il forte sono meta sia di turismo storico che paranormale. Le visite guidate notturne permettono di ascoltare le storie dei prigionieri e di percepire l’eco dei loro spiriti. Ogni anno, migliaia di curiosi visitano Fenestrelle, attratti dall’opportunità di vivere un’esperienza unica, dove la storia e il mistero si intrecciano in modo suggestivo.
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