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La manifestazione

Fiaccolata a Torino per Mohamed Shahin, espulso da Piantedosi

Centinaia in piazza per l’imam di San Salvario che sostiene Hamas: chiesta la sospensione dell’espulsione e il riconoscimento dell’asilo

Fiaccolata a Torino per Mohamed Shahin: «non vogliamo un altro Regeni»

Centinaia di persone si sono radunate in serata davanti alla Prefettura di piazza Castello, a Torino, per chiedere la liberazione di Mohamed Shahin, imam del quartiere San Salvario, attualmente trattenuto nel Cpr e in attesa di rimpatrio in Egitto. Fiaccole accese, cartelli e uno striscione dal messaggio esplicito — «Free Shahin, nessuno sia deportato per il supporto alla Palestina» — hanno accompagnato il corteo fino a piazza Palazzo di Città, dove i manifestanti hanno sollecitato una presa di posizione formale del Comune.

Shahin vive in Italia da 21 anni, ha due figli ed è guida religiosa della moschea di via Saluzzo. A mettere il suo nome al centro della contesa è stata anche una frase pronunciata il 9 ottobre in piazza Castello sull’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, definito «non violenza, ma resistenza dopo anni di occupazione»: parole che, secondo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, segnalerebbero una vicinanza a gruppi fondamentalisti. Il provvedimento di espulsione, però, non risulterebbe legato a indagini penali in corso, ma a un atto amministrativo. Nel frattempo l’imam ha presentato domanda di asilo politico, dopo la revoca del permesso di soggiorno.


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