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L'iniziativa
18 Dicembre 2025 - 14:20
Regione Piemonte torna a investire sull’internazionalizzazione delle imprese e lo fa rafforzando uno strumento già collaudato. La Giunta regionale ha approvato il nuovo ciclo dei Progetti Integrati di Filiera (PIF) per il periodo 2026-2029, con una dotazione complessiva di oltre 27 milioni di euro, finanziati attraverso il programma Fesr 2021-2027. L’obiettivo è di aiutare soprattutto le piccole e medie imprese a presentarsi sui mercati esteri in modo più strutturato, non da sole ma come parte di una filiera organizzata. I PIF, infatti, permettono alle aziende di fare squadra, condividere strategie e affrontare l’export con strumenti e competenze che spesso, singolarmente, sarebbero difficili da sostenere.
Il nuovo programma interesserà in via prioritaria alcuni settori considerati strategici per l’economia regionale, dall’automotive all’aerospazio, dal tessile all’agroalimentare, passando per ICT, salute, microelettronica, automazione e tecnologie green. Ma non si esclude l’estensione ad altri comparti ad alto potenziale. I numeri delle edizioni precedenti spiegano perché la Regione ha deciso di continuare su questa strada. Nel biennio 2024-2025 sono state organizzate 227 iniziative di internazionalizzazione, che hanno coinvolto più di 3.100 imprese piemontesi. Solo nel 2025 le attività sono state 117, con circa 1.600 aziende partecipanti, tra fiere internazionali, incontri B2B, business convention e workshop. Occasioni concrete per aprire nuovi contatti commerciali e rafforzare la presenza all’estero.
Dal punto di vista operativo, i PIF finanzieranno sia attività “di accompagnamento”, come formazione, animazione territoriale e supporto all’aggregazione, sia investimenti veri e propri: partecipazione a fiere internazionali, missioni economiche, incontri con buyer esteri, digitalizzazione dell’offerta e assistenza sui mercati target. Le imprese potranno ottenere contributi a fondo perduto fino a 20mila euro per progetto. Il bando pubblico che renderà operativa la misura è atteso per la primavera del 2026. «La continuità dell’azione regionale è un segnale importante per il sistema produttivo piemontese - sottolinea Tronzano -. I PIF hanno già dimostrato di funzionare: ora vogliamo rafforzarli e renderli uno strumento sempre più stabile per chi guarda ai mercati esteri come leva di crescita».
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