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ALLARME INFEZIONI
27 Marzo 2023 - 11:14
La zanzara tigre dopo il “pasto di sangue”
Dieci pazienti su una quarantina di ricoverati nel 2022 in Piemonte sono morti per la cosiddetta Febbre del Nilo. West Nile Fever secondo la dicitura dei manuali d medicina. Numeri che sembrerebbero bassi rispetto all’ordine delle migliaia di casi a cui, ogni giorno, ci aveva abituato il Covid. Eppure, le malattie un tempo considerate solo tropicali e che, ad oggi, risultano “globalizzate” con le migrazioni continuano a chiedere attenzione. Anche in Piemonte, dove ad agosto ha fatto il proprio debutto Usutu. Un virus della famiglia del West Nile arrivato dall’Africa, che provoca febbre e “rash” cutaneo. Un po’ come la Dengue. In totale il 2022 ha contato 77 casi di arbovirosi. Più che raddoppiati rispetto a sei anni fa, nonostante un “picco” considerato anomalo nel 2018 con 77 contagiati.
L’incubo Dengue
Solo lo scorso anno sono state sette le segnalazioni di Dengue, che provoca febbre ed è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, ai muscoli e alle articolazioni, oltre che nausea e vomito, irritazioni della pelle su tutto il corpo. I casi del 2022 continuano comunque a essere considerati «casi confermati e sporadici» perché in sei casi su sette le diagnosi sono avvenute durante il periodo di maggiore attività del vettore. Ovvero, la zanzara che ha proliferato da giungo e fino a inverno inoltrato, vista la sviluppata capacità di resistere e far schiudere le uova anche a temperature più basse. Per concludere su Dengue, la totalità dei casi riguarda viaggiatori residenti nelle province di Torino (5), Novara (1) e Asti (1) che hanno soggiornato all’estero nei quindici giorni precedenti l’esordio dei sintomi, in Paesi dove questa malattia è endemica: Cuba, India, Maldive e Brasile. «Nessun paziente ha sviluppato la forma grave ed emorragica della malattia e non è stato registrato alcun decesso, ma in due casi su sette è stato necessario il ricovero in ospedale» spiegano dalla Regione Piemonte.
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West Nile e Usutu
Ben più ampio lo spettro dei contagi per il West Nile. Durante il 2022, sono stati segnalati nella nostra regione complessivamente 60 casi «sporadici» di cui 56 confermati e quattro classificati come «probabili». Tutti casi autoctoni e diagnosticati tra l’estate e fine autunno. Non a caso, le province più colpite durante la stagione estiva risultano quelle del Piemonte orientale. Le età delle persone che hanno avuto una positività vanno dai 13 anni ai 93 anni con una maggior concentrazione di casi nelle età più elevate: 35 casi di età oltre 65 anni. In 46 casi su 60 è stato necessario il ricovero ospedaliero. Dieci le morti, come si è detto, per forme neuroinvasive - sei encefaliti, una meningoencefalite e una meningite - soprattutto tra pazienti ultrasettantacinquenni. Ma lo scorso anno è stato anche quello dell’esordio di Usutu, quando in pieno agosto è stata segnalata la prima positività confermata in Piemonte. Il riscontro è avvenuto nell’ambito degli accertamenti diagnostici effettuati per una donazione di sangue. Il donatore? Un uomo di quarant’anni asintomatico della provincia di Asti.
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